Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

375 FÁVOLA FÁVOLA del distretto di Vallemaggia (vedi fig. 59), dove designa generalmente aree silvestri oggetto di misure di protezione [13]: Fáura, selva castanile (Biasca), Fáura dla Rüma, bosco protetto nella valle della Rüma(Bodio), Fáura o Fáura ded san Giòrg, bosco di conifere originariamente appartenente alla chiesa parrocchiale dedicata a S. Giorgio (Prato Lev.), Fáulao Bós da fáula, vasto bosco di faggio sopra l’abitato (Broglio), Fáula dala Fróda, bosco di faggi presso il monte della Fróda (Prato Sornico); in forme diminutiveFaurèta(Calonico), Faolina, vasta fascia boschiva, doc. (1763) «Favolina» (Menzonio) [14]. 4. Derivati disfáura(Biasca, Ludiano), dasfáura(Semione, Ludiano) s.f. 1. Cessazione del divieto di esercitare determinati diritti di godimento di prodotti del suolo (Biasca, Ludiano); periodo in cui è concesso l’esercizio di tali diritti. – 2. Raccolta di determinati prodotti del suolo (Ludiano). – 3. Animazione, attività febbrile caratteristica degli ultimi giorni della fienagione (Ludiano). – 4. Impresa, lavoro fortunato, ben riuscito, successo (Semione). 1. Dé dra dasfáura, ultimi tre giorni della fienagione sui monti più alti, coincidenti con la cessazione del divieto di raccolta dello strame nei boschi patriziali (Ludiano [15]). disfavolaa(Intragna), dasfaulaa(Peccia, Cavergno, Cavigliano), dasfaurá(Sobrio), dasfaurè(Lev.), dasfaurèe(Olivone), desfaurá(Leontica), disfaulaa (Rovana, Lodano, Verscio), disfaurá(Leontica, Pollegio), sfaolaa(Menzonio), sfaulaa(Linescio), sfavolaa(Avegno) v. 1. Abrogare, togliere il divieto di esercitare determinati diritti di godimento di prodotti del suolo; sollevare da unobbligo, permettere (Olivone, Cavergno, Verscio, Cavigliano). – 2.Metter mano, iniziare a usare (Sobrio). favolaa(Menzonio, Intragna), faolaa(Menzonio), faulá(Comologno), faulaa(Lavizz., Cavergno, Lodano, Terre Ped.), faurá (circ. Giornico, Chironico), faurè (Giornico, Airolo), favrè (Giornico), favulá (Ons.), ifaurá (Leontica), ifaurè (Ludiano), infaulaa (Cavergno), infaurá (circ. Giornico, Chironico), infaurè (Lev.) v. Vietare o limitare l’esercizio di determinati diritti di godimento di prodotti del suolo; vietare, proibire (Cavergno). A Cavergno entra anche nell’espressione faulaa lu vint, bandire il vento: millantare, esagerare le proprie capacità, pretendere l’impossibile. favulò(Russo), fauláo(Cavergno) s.m. 1. Divieto di falciare il fieno selvatico sul territorio di proprietà patriziale (Cavergno). – 2. Bosco protetto, in cui è vietato o fortemente limitato l’esercizio di determinate modalità di godimento (Russo). sfavulò (Russo), dasfauláo (Cavergno), dasfaulòo (Verscio), sfauláo (Cavergno) s.m. 1. Permesso di falciare il fieno selvatico sul territorio di proprietà patriziale (Cavergno); permesso di pascolare il bestiame nel bosco (Verscio). – 2. Bosco di cui si è permesso il taglio (Russo). – 3. Permesso, autorizzazione (Cavergno). Dal lat. FāBULA(M) ‘discorso, racconto’ [16], con evoluzione semantica considerata ricalcata sul long. MAL ‘patto, convenzione, divieto’ [17] e attualmente circoscritta, come i suoi riflessi toponomastici, all’area sopracenerina. La documentazione storica certifica comunque, accanto ad attestazionimolto precoci e anche sottoc. del significato poi mantenutosi negli esiti dial., ulteriori altri sensi relativi a situazioni giuridiche particolari e pure riscontrabili con più ampia diffusione in fonti coeve dell’Italia settentrionale [18]. Sia il sost. che il verbo deriv. sono stati impiegati in alcune loro var. ancora per tutto l’Ottocento anche in it. nel linguaggioufficiale cancelleresco. Il sintagma fávola sacra riflette l’espressione it. bosco sacro, corrente nel linguaggio amministrativo tic. a partire dalla prima metà Fig. 59. La distribuzione dei nomi di luogo del tipo Fávolanella Svizzera italiana (rielaborazione a partire da BERTOGLIATI, Boschi 32).

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