Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

325 FARINA FARINA 6.2. Cara la mía Gigiòta, stassira no sa scéna, polénta no sa ména, farina no ga n’è, cara la mia Gigiotta, stasera non si cena, polenta non si mescola, farina non ce n’è: strofa di una canzonetta (Rovio). 6.3. In una ninnananna: fa la nana, popín de cuna, che la tò mama l’a ciapóu la luna, e l tò pá l’é nacc al molín a té la farina da fá la bóia al popín, fa’ la nanna, bambino di culla, che la tua mamma ha preso la luna [= è di malumore], e il tuo papà è andato al mulino a prendere la farina per fare la pappa al bambino (Soazza). 6.4. In una tiritera per far desistere i bambini che chiedono con insistenza di raccontar loro una storia: gh’èra una vòlta un rè e una regina che i voléva fá la polentina, ma i gh’ava miga la farina, gh’ò da dila o gh’ò da cuntèla?, c’erano una volta un re e una regina che volevano fare la polentina, ma non avevano la farina, devo dirla o raccontarla? (Mesocco [33]). 7. Credenze, usanze 7.1. In Val Poschiavo si riteneva che il consumo di farina di grano saraceno favorisse il sonno [34]. – A Mesocco, la notte di Ognissanti, si preparava della farina arrostita ai morti, che sarebbero scesi dal camino per mangiarla [35]. 7.2. AMendrisio, quando veniva somministrata al moribondo l’estrema unzione era usanza preparare un piatto contenente farina gialla che il sacerdote usava, a cerimonia ultimata, per pulirsi le dita unte di olio santo. 8. Onomastica 8.1. Antroponimi: ul Cónte Farina, soprannome del proprietario dei mulini di Viganello (Lugano, circ. Pregassona [36]), Farina, soprannome individuale (Malvaglia, Astano [37]). 8.2. Toponimi: Farina, masso calcareo sul passo del Lucomagno (Olivone), ra Farina, masso calcareo fra l’alpe di Pozzo e la capanna Quarnei, dal quale i ragazzi estraevano della polvere di calce fingendo per gioco che fosse farina (Malvaglia), la Farina biéna, zona di dolomia molto friabile (Airolo); Farina, bosco, Téns del crös e farina, bosco protetto (Poschiavo); Pian farina, pianoro in prossimità del paese (Corzoneso); qui forse anche, in forma derivata: Vall farinèla, valletta con corso d’acqua (Someo), al Farinéd, luogo impervio e insidioso in prossimità dell’alpe di Simidi (Cresciano) [38]. Fig. 53. Mendrisio, anni 1925-1933: un operaio esamina i sacchi di farina all’interno del magazzino di un pastificio (ASTi, Fondo fotografico Ufficio cantonale per le proiezioni luminose).

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