Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana

244 fADIGA fAfArINA [15] GODENzI-CrAMErI 53. [16] GODENzI-CrAMErI 220. [17] BErEttA, Nügra 58. [18] LurAtI-PINANA189. [19] BuStELLI, Alura 105. [20] Mat. rtt, rtt Mergoscia 137, Semione 177. [21] huBEr, rN 3.826. [22] rtt Prato Sornico 1.148, cfr. rtt fusio 2.68, ANL Brontallo 180; v. anche Alpi tic. 1.97. [23] MAGGINEttI-LurAtI 91. [24] rEW 3220, fEW 3.434, cfr. DEI 2.1604, DELI2 564. [25] DrG 6.11. [26] DEMAurO2.1053. [27] ChEruB. 2.85. [28] Cfr. rOhLfS, GrIt. 3.1092. Moretti fadigá, -igada, -igós, -ión  fadiga FAÉD (fat) s.m., FAIÈDA (fada) s.f. faggeto. V a r.: s.m. faéd (Isone, Gudo, Claro, Loc., rivera, circ. Breno, circ. Sessa), faèd(Gudo, Cavergno, Someo, Avegno, Loc., Vira-Mezzovico), faiéd(Loc., Camignolo, circ. Breno), faièd(Brione s. Minusio, Verz.), fasgéd (Personico); – s.f. faièda(rovana). 1. El faèd o scoménza a marudaa, i è om bòtt giú i fégl, il faggeto inizia amaturare, sono quasi cadute le foglie (Mergoscia), a s sinta el vént en do faèd, o sida faa strapaa i piant, si sente il ventonel faggeto, sembra volere sradicare le piante (Mergoscia); la föia de faéd, le foglie raccolte sotto i faggi, usate per imbottire i sacconi usati come materassi (Gudo). – Da espressioni come ná al faéd(Gudo, Cavigliano, Losone), fèe faièd(Brione Verz.), raccogliere foglie secche nei boschi di faggio, derivano i sensi di ‘fogliame secco di faggio, usato come imbottitura per il pagliericcio’ (Gudo, Isole, Verz.) e di ‘raccolta delle foglie secche di faggio’ usate a tal fine (Loco, Vogorno). – Farèe dal faèd, porcino dal piede rosso, Boletus erythropus e altre specie affini (Cavigliano). 2. qua e là, come a Someo e Brissago, faédpuò assumere più genericamente il senso di ‘bosco di latifoglie’; adAstano faéd danós, noceto. –Nel circolo dellarovana, faièdaindica anche la porzione di terreno ricoperta di foglie di faggio. 3. toponimi L’appellativo è alla base del nome del villaggio leventinese di faido [1] e, data l’ampia diffusione della faggeta in buona parte della Svizzera italiana (v.  fò), risulta frequentissimo nella toponomastica, designando normalmente superfici boscate e comparendovi anche in forme derivate quali Faedètt (ronco s. Ascona), Faedígn (Losone), Faidèll (Muggio), Faedón(Someo), Faedada(Brissago) [2]; esso è anche passato a nominare insediamenti montani come quelli del Faèd, sul fondovalle bavonese (Cavergno), dei numerosi Faèd inVal di Prato (Prato-Sornico), dei Faíddi Linescio o di Faidall, sopra Personico [3]. – Pure diffuso l’impiegodi forme femminili: Faida, insediamento montano (Iragna), Faèda, alpeggio (Avegno), Faéda, pascolo montano (Buseno), Faéda granda, fascia boschiva (Cerentino) [4]. Da un lat. tardo *fAGētu(M) ‘faggeto’, deriv. di fāGu(M) ‘faggio’ [5], e dal suo equivalente femm.; per le var. con --, esito di -G- [6] o suono estirpatore di iato [7], cfr. paiés, var. diffusa di paés ‘paese’. B i b l.: MONtI, App. 36. [1] rtt faido 30. [2] Mat. rtt, rtt Someo 203, ronco sopra Ascona 154; v. anche GuALzAtA, flora 42-43,48, Alpi tic. 1.96, 3.54, Prealpi tic. 5.73, Alpi mesolc. 64, rN 2.136. [3] Mat. rtt, rtt Prato Sornico 2.343-344. [4] Mat. rtt, rtt Avegno 116, ANL Iragna 27, rN 1.507, 2.136. [5] SALVIONI-fAré, Postille 3141b, NIErMEyEr 1.531. [6] rOhLfS, GrIt. 1.218. [7] rOhLfS, GrIt. 1.339. Moretti FAÉNZA (fanza) s.f. 1. Vasellame (Comologno). – 2. Chincaglieria (Verscio). V a r.: faénza (Comologno, Verscio), faiénza (Comologno). Dal nome della città it. di faenza in provincia di ravenna, da secoli nota per la produzione di ceramiche. Non si può escludere che la voce, e in particolare la sua var. faiénza, sia giunta nel Loc. per il tramite del fr. faïence, cui vanno probabilmente ricondotte anche diverse altre sue riprese in area italofona [1]. – Dai Mat. VSI risulta inoltre a Crealla faénse ‘latrina’, il cui significato si sarà probabilmente evoluto da quello originario di ‘pitale’. B i b l.: [1] Cfr. fEW 3.366, DI 2.4-5. Moretti faesígn  fò FAFARINA (fafarína) s.f. 1. farfalla diurna (Bondo). – 2. Specie di farfalla dalle ali bianche (Soglio). A Bondo, fafarina di gabúsg, cavolaia, farfalla che presenta grandi ali bianche: i suoi bruchi sono particolarmente temuti in quanto, spesso in grande numero, sono voraci divoratori di foglie di brassicacee; – ancora a Bondo, fafarina di téi, spe-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTA1MTg=