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Truffe telefoniche

La truffe telefoniche sono un fenomeno ricorrente negli ultimi anni, sia in Ticino sia in altri Cantoni. Di norma, gli autori o le autrici telefonano alle vittime - solitamente anziane - spacciandosi per un/a nipote, un/a parente, un/una caro/a amico/a di famiglia, un/un'agente di polizia, un/un'avvocato/a o per un/una professionista in campo medico. Spesso dietro questi truffatori e queste truffatrici vi sono persone legate a gruppi famigliari che hanno la loro base all'estero.

Come si sviluppa la truffa e perché si cade nell'inganno

I e le malviventi chiedono somme ingenti di denaro o valori per disparati motivi: ad esempio debiti da saldare nell’immediato, aste proficue, affari da concludere, operazioni mediche, cauzioni da versare alla polizia. Le vittime prelevano dunque i loro averi (denaro e gioielli) e li consegnano a un/una complice. La voglia di aiutare un parente in difficoltà o il volersi sentire utili e attivi è spesso il motivo che fa cadere nell’inganno. Inoltre questi/e malviventi sono in grado di carpire e utilizzare a loro favore ogni singola informazione lasciata trapelare dalla vittima.

Una nuova modalità: la telefonata shock

Una chiamata shock è una forma particolarmente aggressiva di truffa telefonica che si sta diffondendo sempre di più. Quando rice­vete una chiamata shock, siete contattati da qualcuno che vi annuncia una notizia scioccante finta ma che sembra del tutto credibile. Nella maggior parte dei casi, l’interlocutore o ­l’interlocutrice afferma che un vostro familiare si trova in una grave situazione d’emergenza o in grande pericolo (incidente stradale o grave malattia).

Prevenzione

La Polizia cantonale è particolarmente attiva nel contrasto del fenomeno, sia sul piano delle indagini sia su quello della prevenzione. In quest’ultimo ambito, oltre a comunicazioni puntuali rivolte alla popolazione e attraverso i media, è in corso una serie di conferenze di prevenzione rivolta alle persone anziane, proprio per sensibilizzare sul tema delle truffe. Inoltre da settembre 2023 è attiva una campagna di prevenzione a livello nazionale, coordinata dalla Prevenzione svizzera della criminalità (PSC) e denominata "Niente panico! Riappendente subito!". 

Consigli

  • Interrompete subito la telefonata
  • Avvisate la polizia al 117 o al 112. Mettete a disposizione dell’autorità tutte le prove in vostro possesso in modo da permetterle di tentare di identificare i truffatori o le truffatrici
  • Non consegnate mai denaro o oggetti di valore a estranei
  • Non date mai l’accesso al vostro computer a estranei

 

Varianti

Truffa del falso nipote

La vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, dopo averle carpito abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata, si fa passare per un/a parente o un/a caro/a amico/a di famiglia. Gli autori e le autrici utilizzano elenchi telefonici pubblici per cercare le persone da contattare. Per fare ciò utilizzano diversi criteri, che possono essere ad esempio nomi non più attuali (che dovrebbero quindi appartenere a persone anziane) oppure nomi di origine tedesca (per parlare una lingua a loro congeniale). Le chiamate vengono effettuate dall’estero.

Una volta stabilito questo legame palesano l’impellente bisogno di denaro per concludere un affare immobiliare che altrimenti sfumerebbe o per qualsiasi altro motivo. I malviventi tuttavia mettendo sempre una grossa pressione legata allo scarso tempo a loro disposizione (poche ore per concludere la trattativa) e spingono la vittima ad effettuare immediatamente un prelevamento, il quale è sempre di una certa entità. In molti casi è proprio la vittima ad indicare la cifra che può mettere a disposizione, poiché è convinta di parlare davvero con un parente in difficoltà. Al momento della consegna del denaro viene sempre fissato un appuntamento, al quale giungerà una persona di fiducia del presunto conoscente o familiare in difficoltà.

Le vittime vengono contattate telefonicamente al proprio domicilio e invitate con molta insistenza a eseguire prelevamenti in banca.

Truffa del falso poliziotto

La vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, facendo apparire sul display un numero di telefono fittizio e simile a quello utilizzato per le emergenze (per esempio 091 117 oppure 117 117), si identifica come agente di polizia. Il finto agente, facendo enormi pressioni, convincerà l’anziana vittima a raggruppare i suoi averi per essere consegnati nelle mani delle “forze dell’ordine”. Verrà dunque fissato un luogo e un orario dove la vittima dovrà depositare i propri averi; di norma nella propria buca delle lettere o nel giardino di casa. Gli/le autori/trici in un momento a loro favorevole, senza essere visti, recupereranno la refurtiva, interrompendo successivamente i contatti con la vittima.

Le vittime vengono contattate telefonicamente al proprio domicilio o sul cellulare e invitate con molta insistenza a raggruppare i propri averi, per essere poi depositati in un luogo preciso.