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La mostra

Quotidianamente siamo confrontati a diversi tipi di rischio (ambientali, sociali, politici, sanitari, scientifici, tecnici, economici, politici, ...).

I più gravi sono monitorati e presidiati da istituzioni, ricercatori e operatori,  alcuni eventi di contatto con il rischio, invece, non si possono prevedere e ci colgono del tutto impreparati.

Si tratta di situazioni che evolveranno in una sicura catastrofe? Come possiamo individuare i punti deboli, i pericoli, le vulnerabilità del territorio in cui viviamo e attuare una corretta politica di prevenzione? Come possiamo difenderci? Ma i rischi bisogna proprio temerli?

Tra indifferenza e panico, tra ricerca del rischio zero e calamità, in contrasto con la spirale mediatica che si innesca ad ogni crisi l'esposizione prende in contropiede questa domanda e in modo provocatorio si chiede: vivere con il rischio è veramente una catastrofe?

La presenza a Lugano della mostra, progettata dal Politecnico federale di Losanna, e ampliata con una sezione dedicata ad un evento storico ticinese legato ai rischi (la Buzza di Biasca, in occasione della ricorrenza del 500°), è stata realizzata su proposta del Canton Ticino e in collaborazione con il MUSE, il Museo delle Scienze di Trento  nell'ambito della Comunità di Lavoro delle regioni alpine Arge Alp (Alto Adige, Baviera, Grigioni, Lombardia, Salisburgo, San Gallo, Ticino, Tirolo, Trentino, Voralberg), in stretta collaborazione con il Dipartimento del Territorio (Ufficio dei corsi d’acqua) e con la Cancelleria dello Stato del Canton Ticino.

L'esposizione è a cura di Valérie November, già insegnante all’EPFL di Losanna e ricercatrice al CNRS - French National Center for Scientífic Research, nonchè direttrice del Techniques,Territories and Societies Lab e IRISC.