Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Stemma del Cantone Ticino e logo dell'Amministrazione cantonale

Lo stemma, la bandiera e il logo dell’Amministrazione cantonale sono segni pubblici protetti dalla legge federale sulla protezione dello stemma della Svizzera e di altri segni pubblici (LPSt) e il cui uso è regolamentato da precise disposizioni descritte in questa pagina informativa. In caso di dubbi o domande è possibile rivolgersi al Servizio dell’informazione e della comunicazione del Consiglio di Stato.

Stemma del Cantone Ticino

Lo stemma ticinese fu tema di una delle prime decisioni della nascente Repubblica. Il 26 maggio 1803, in piena fase di fondazione del Ticino come Stato libero e autonomo all’interno della Confederazione svizzera, fu approvata la legge sui colori e sigillo del Cantone Ticino (la legge ticinese in vigore più antica), il cui articolo 1 recita: «I colori del Cantone Ticino sono il rosso e l’azzurro».

Quella decisione è integrata nella Costituzione cantonale, che nell’articolo 3 riproduce lo stemma con l’indicazione: «Partito di rosso e di azzurro».
Ma perché proprio il rosso e l’azzurro? I documenti d’archivio tacciono e lasciano spazio a varie ipotesi.

Da scartare quella che lega la decisione ai primi due partiti politici della storia ticinese – conservatori con l’azzurro, liberali con il rosso – poiché la loro nascita è successiva a quella dello stemma. Oppure l’ipotesi più poetica che vede nel rosso il riferimento alla Svizzera e nell’azzurro un omaggio al cielo d’Italia, armoniosamente amalgamati nella Svizzera italiana. Oppure ancora quella secondo la quale i due colori riprenderebbero quelli maggiormente presenti negli stemmi degli otto distretti.
L’ipotesi più convincente suggerisce che i colori siano ispirati a quelli dello stemma di Parigi, quale segno di riconoscenza verso Napoleone Bonaparte, che con l’Atto di Mediazione del 1803 aveva costituito il Cantone.

La questione dei colori non si esaurì nelle fasi iniziali della storia del Cantone, fu affrontato più volte, ad esempio con un decreto legislativo del 20 settembre 1922 e una risoluzione governativa del 6 ottobre 1930. Le discussioni ripresero con il decreto esecutivo concernente i colori e sigillo del Cantone del 18 aprile 1996 , che stabiliva la gradazione cromatica delle due parti dello stemma cantonale. Le tonalità prescelte scontentarono la maggioranza dei deputati del Gran Consiglio, che tre anni più tardi accolse una mozione per fissare colori fedeli a quelli parigini.

Di conseguenza, il 19 febbraio 2001 la legge sui colori e sigillo del Cantone Ticino fu modificata stabilendo che i colori corrispondono a quelli della capitale francese («il colore rosso corrisponde alla cromia no. 032, il colore azzurro alla cromia no. 293 della scala Pantone»).

Logo dell’Amministrazione cantonale

Il logo del Cantone Ticino è composto dal logotipo «ti», lo stemma Ticino e dalla designazione «Repubblica e Cantone Ticino». Lo stemma e la designazione formano un tutto indivisibile. Per poter utilizzare il logo ad eventi o su pubblicazioni all’esterno dell’Amministrazione cantonale è necessario chiedere la concessione del patrocinio indirizzando alla Cancelleria dello Stato una richiesta scritta. 

L’attuale logo dell’Amministrazione cantonale risale al 1992 ed è definito nel decreto esecutivo concernente i colori e sigillo del Cantone. Il 14 gennaio 1992, assieme alla riforma dell’Amministrazione cantonale dalla quale scaturì la riduzione dei dipartimenti da dieci a cinque (la cosiddetta riforma del Lago d’Orta), il Consiglio di Stato decise di rivedere il concetto grafico degli stampati e l’immagine visuale del Cantone. Venne costituito un gruppo di lavoro che si avvalse di Bruno Monguzzi e Felix Burkard, docenti del Centro scolastico per le industrie artistiche di Lugano. Il 9 dicembre il Consiglio di Stato approvò il progetto, che tra le altre cose comprendeva una rivisitazione del logo.

Come scrive Monguzzi nel libro La mosca e la ragnatela (Casagrande, 2016):

«il "ti" preesistente, radicato nella memoria collettiva locale, era fortemente caratterizzato dal taglio obliquo nella lettera "t", una peculiarità del carattere Gill e proprio per questo ho proposto il Gill Sans come carattere istituzionale. Siccome l'acronimo soffriva nel rimpicciolimento (il puntino della i risultava appiccicato alla barra), ho dovuto ridisegnarlo. Ho ridisegnato anche lo scudo omettendo la cornice, per renderlo più essenziale».

Uso dello stemma e del logo Cantone Ticino

Secondo l'articolo 8 della legge federale sulla protezione dello stemma della Svizzera e di altri segni pubblici (LPSt) lo stemma della Confederazione Svizzera, gli stemmi dei Cantoni, distretti, circoli e Comuni, gli elementi caratteristici degli stemmi cantonali in relazione con uno scudo e i segni con essi confondibili possono essere usati soltanto dall'ente pubblico a cui si riferiscono. In caso di uso illecito, l’ente interessato è legittimato a proporre un’azione civile (art. 22 cpv. 1 LPSt); a livello penale, l’uso illecito intenzionale è un reato perseguibile d’ufficio (art. 28 cpv. 1 LPSt).

L’uso degli stemmi da parte di altri soggetti è possibile solo in alcuni casi limitati, come illustrazione di opere scientifiche, decorazione in occasione di feste e produzione di oggetti d’artigianato commemorativi, oppure a seguito di autorizzazione (art. 8 cpv. 5 LPSt).

Il Cantone Ticino concede l’autorizzazione solamente quando il Consiglio di Stato accorda il patrocinio a manifestazioni, eventi o pubblicazioni (maggiori informazioni disponibili sulla pagina web www.ti.ch/patrocini).

È però ammesso utilizzare bandiere, emblemi e altri segni confondibili con essi a condizione che l’uso non sia fuorviante né contrario all’ordine pubblico, ai buoni costumi o al diritto in vigore (art. 10 LPSt).

Di seguito alcuni esempi.

Senza autorizzazione, non sono ammessi i seguenti utilizzi:

Sono invece ammessi i seguenti utilizzi: