La Svizzera nel Consiglio d'Europa
Queste pagine offrono la possibilità di informarsi, in maniera semplice e diretta, sul ruolo nel passato e di oggi della Confederazione in qualità di membro del Consiglio d'Europa, sui compiti che deve e dovrà fare fronte e, allo stesso tempo, vuole spiegare il funzionamento di una delle istituzioni più importanti in Europa e nel mondo.
Il Consiglio d'Europa
Storia, paesi membri e composizione del Consiglio d'Europa.
La Svizzera e...
Il ruolo e gli obiettivi della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa.
La creazione del Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo, ha permesso alle nazioni europee di avere un’istituzione capace di contrastare e evitare il ripetersi di un dramma quale la Seconda guerra mondiale. Fondato nel 1949, conta oggi 47 Stati membri che collaborano per la difesa dei diritti dell’uomo, dello stato di diritto e della democrazia.
Tra il 18 novembre 2009 e l’ 11 maggio 2010 la Svizzera ha preso la presidenza del Comitato dei Ministri, organo esecutivo del Consiglio d’Europa., sotto la guida del Consigliere federale del Dipartimento degli affari esteri (DFAE) Micheline Calmy-Rey. Punto principale della presidenza svizzera la salvaguardia dei diritti dell’uomo e il primato del diritto. Non da meno sono stati centrali per Micheline Calmy-Rey il rafforzamento del ruolo politico del Consiglio d’Europa e la sua efficacia, così come il rinvigorimento delle istituzioni democratiche.
Membro dal 6 maggio 1963, l’adesione della Svizzera ha imposto un radicale cambiamento di interpretazione del concetto della neutralità elvetica, che impediva la partecipazione in organizzazioni internazionali a fini politici.
Inoltre ha permesso alla Confederazione di prendere parte alla vita politica internazionale, rafforzando la sua cultura democratica e la sua tradizione di aiuto alla cooperazione e lo sviluppo, come anche nell’ambito dei diritti umani.
Grazie a questo nuovo ruolo, la Svizzera ha la possibilità di dare nuovo lustro alla sua immagine, cercando di portare a termine difficili riforme in seno al Consiglio d’Europa. Obiettivi importanti ma necessari, che hanno lo scopo di evitare il collasso dell’istituzione stessa che al momento è vittima del proprio successo, avendo in pendenza più di 100'000 ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.