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Arte e diletto

Valeria Pasta Morelli (1858-1909) e le pittrici del suo tempo

a cura di Mariangela Agliati Ruggia, Stefania Bianchi e Sergio Rebora.

pp. 96, CHF 20.-

La Pinacoteca Züst ha ricevuto un’importante donazione di opere di una delle rare donne pittrici che il Cantone Ticino conti: Valeria Pasta Morelli (Mendrisio, 1858 - Milano, 1909).
Valeria fu una delle poche ragazze a frequentare l’Accademia di Brera a Milano. Qui raccolse premi e riconoscimenti, mentre in patria la “Gazzetta ticinese” la celebrava come “esimia giovane artista”. Il matrimonio con un alto funzionario dell’esercito italiano chiuderà tuttavia le sue ambizioni, confinandola nel circuito domestico, l’unico ritenuto adatto a una donna della sua posizione. Si intende quindi ora far luce per la prima volta sulla personalità artistica di Valeria, non mancando tuttavia di contestualizzarla nel particolare ambito familiare nel quale si muoveva. Valeria era infatti figlia del noto dottor Carlo Pasta, consigliere nazionale e promotore, tra le altre imprese, della ferrovia e dell’industria alberghiera sul Monte Generoso. Lo zio era invece Bernardino Pasta, un pittore appartenente alla cerchia degli Induno che godette di buona fama.
Una sezione presenta inoltre opere, molte delle quali inedite, di altre artiste attive nel Cantone Ticino negli stessi anni, come Marie-Louise Audemars Manzoni, Giovanna Béha-Castagnola, Adele Andreazzi, Olga Clericetti, Elisa Rusca, Antonietta Solari e Regina Conti. Donne di buona famiglia, il cui talento artistico veniva esercitato quasi esclusivamente per diletto. Esse si applicavano soprattutto al genere della natura morta, di fiori o frutta: quadri piacevoli, molto richiesti all’epoca per guarnire le sale da pranzo e i salotti delle dimore borghesi. Accanto, anche alcuni dipinti del loro maestro, Gioachimo Galbusera.



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