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Arte e arti

Pittura, incisione e fotografia nell'Ottocento

a cura di Matteo Bianchi con la collaborazione di Mariangela Agliati Ruggia ed Elisabetta Chiodini

pp. 264, CHF 30.-

Quanto può influire un'invenzione tecnica sul modo in cui guardiamo il mondo? Cosa è accaduto alla pittura e alla scultura quando, a metà Ottocento, la fotografia arriva a sconvolgere il concetto stesso di arte, come da secoli lo si era inteso? Cosa ne è dell'opera d'arte "nell'epoca della riproducibilità tecnica", arrivata oggi alle estreme conseguenze, in un mondo in cui siamo sommersi dalle immagini?

È nota la frase di Paul Gauguin: "Sono entratele macchine, l'arte è uscita... Sono lontano dal pensare che la fotografia possa esserci utile". Un pregiudizio aleggiò infatti per molti decenni nei confronti della nuova tecnica: con l'arte si crea,con la fotografia si riproduce solo meccanicamente. Essa darà invece origine a un nuovo modo di rapportarsi al reale e molti saranno i pittori che sapranno farne un uso originale.

La mostra e il catalogo propongono un confronto serrato e stimolante tra fotografie, dipinti, incisioni, disegni,libri, permettendo di ricostruire il processo creativo seguito dagli artisti e di comprendere come quella di metà Ottocento fu una vera e propria rivoluzione, senza ritorno, nel modo di vedere la realtà e di diffondere conoscenze e informazioni.
Ed è a uno straordinario artista che di questa transizione fu protagonista, Jean-Baptiste CamilleCorot, che viene riservato un omaggio particolare, con una suite d'eccezione di suoi cliché-verre, punto di trasmutazione tra fotografia e arte figurativa. Oggi rarissimi, sono letteralmente "immagini di vetro", visioni dal grande fascino. Attorno, sfilano opere di pittori attivi tra Arras, Barbizon e Fontainbleau. Si presenta inoltre una ricca carrellata di lavori dei più noti artisti ticinesi e italiani dell'epoca: Fontanesi, Carcano, Induno, Faruffini, Dell'Orto, Michetti, Pellizza da Volpedo e Morbelli, solo per citarne alcuni.
Tre approfondimenti sono inoltre dedicati a Luigi Rossi, Filippo Franzoni e ai Vela, Vincenzo, Lorenzo e Spartaco.



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