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Jean-Jacques Rousseau tra pennelli e fili di seta

Silvia Mazzoleni

pp. 64, CHF 18.- / EUR 18.- (in conto vendita)

Il volume presenta una collezione svizzera dedicata a un’espressione artistica mista, che fonde sapientemente pittura perlopiù all’acquarello e ricamo su un supporto di solito in seta: i tableau brodé, realizzati in epoca neoclassica da donne ugonotte colte e di classe sociale agiata, che spesso possedevano un notevole grado di istruzione generale. Il loro nome è quasi sempre sconosciuto.

Nella zona lemanica e di Neuchâtel, a differenza che in altri paesi, dove ci si limitava a copiare dipinti celebri o scene religiose, sono anche la vita e le opere di Rousseau ad influenzare profondamente parecchie appassionate artiste. Queste tradussero in pittura e ricamo i brani che più le avevano toccate: dalle Confessions e le Rêveries d’un promeneur solitaire, a passaggi della Nouvelle Héloïse, a immagini sull’educazione dei ragazzini nell’Emile.

Il comune denominatore è regolarmente un paesaggio allo stato naturale dove la vegetazione lussureggiante prende il sopravvento e dialoga quasi con i protagonisti dell’opera. Spesso, nella progettazione di tali lavori, diventati di gran moda, la conoscenza e l’osservazione di incisioni e dipinti di paesaggi svizzeri, diffusissimi e ambiti dai gran turisti, hanno portato le artiste, appartenenti alla buona società, a riprenderne accuratamente alcuni dettagli, tanto che l’ambientazione en plein air è quasi sempre riconoscibile.



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