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1857-2007:
150° anniversario della morte di Stefano Franscini (1796-1857)

Chi era Stefano Franscini?

Qual è stata la sua formazione, quali gli interessi che maggiormente ha coltivato nella sua lunga storia di uomo politico, di educatore, di studioso? Perché Franscini è ricordato come Padre della popolare educazione? E perché ancora oggi si associa la statistica al suo nome?Stefano Franscini (1796-1857) nacque in un villaggio della Valle Leventina, suddito dei cantoni sovrani d'oltralpe, e morì libero cittadino a Berna, divenuta ormai capitale della Svizzera moderna. In effetti, in pochi decenni il Ticino e la Svizzera operarono la più radicale trasformazione della loro storia secolare, sull'onda travolgente della Rivoluzione francese, in anni in cui la modernità spalanca le porte ai grandi mutamenti istituzionali, tecnici, economici e sociali.Sta scolpito sulle lapidi a ricordo del grande uomo di Stato, che Stefano Franscini "nacque povero, visse povero e morì povero". Nel ricordo collettivo dei ticinesi, egli è assurto a supremo modello di impegno civile, mitizzato fin da quando ancora era in vita per la moralità della sua azione politica, esplicitata nella promozione della scuola pubblica e obbligatoria.

Ma possiamo dire che Franscini sia davvero conosciuto? Qual è stato il suo effettivo contributo alla trasformazione della società in senso democratico, quale il suo impegno a favore della formazione di una coscienza nazionale e dell'identità di patria?

Le diverse iniziative organizzate dal Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) rispondono a queste domande, ripercorrendo le tappe fondamentali della biografia di Franscini e della sua azione civile e intellettuale: un viaggio sulle vie della modernità attraverso il Ticino e la Svizzera dell'Ottocento, fino alle remote radici della nostra società.