Stefano Franscini,
cronologia di una vita
1796 | Nasce a Bodio da modesta famiglia contadina leventinese |
1808 | Entra nel seminario di Pollegio, dopo aver frequentato la scuola invernale gratuita del parroco di Personico. |
1815 | Si trasferisce a Milano, come studente del Seminario arcivescovile. |
1819 | Abbandona il seminario senza prendere i voti, assume incarichi di maestro elementare e si dedica privatamente a studi di statistica e economia politica. |
1821 | Compie un viaggio da Milano a Zurigo in compagnia dell'amico C. Cattaneo. |
1824 | Rientra nel Ticino per esigenze familiari e si dedica all'insegnamento. |
1827 | Pubblica la Statistica della Svizzera. |
1828 | Pubblica l'opuscolo di denuncia Della pubblica istruzione nel Cantone Ticino. |
1829 | Pubblica anonimo a Zurigo il pamphlet Della riforma della costituzione ticinese, che indica la via per la rigenerazione in senso liberale del Ticino. |
1930 | Avvia l'attività pubblicista nel foglio liberale «L'Osservatore del Ceresio». Dopo la riforma della Costituzione entra nel governo cantonale con la carica di segretario di Stato, alternandola fino al 1848 con quella di consigliere di Stato. |
1837 | Pubblica il primo tomo de La Svizzera italiana, e ulteriori due tomi nel 1840. |
1841 | Deputato ticinese alla Dieta federale, a cui prenderà parte ancora nel 1843, 1845 e 1846. |
1847 | Pubblica la Nuova statistica della Svizzera. |
1848 | Dopo la riforma federale è eletto nel primo Consiglio federale a Berna, dove dirige il Dipartimento interni, gettando le basi per la creazione di un ufficio federale di statistica. |
1854 | Non viene rieletto dai ticinesi nell'Assemblea federale, ma salva il posto a Berna venendo ripescato come deputato del Canton Sciaffusa. Pubblica l'opuscolo Semplici verità ai ticinesi sulle finanze e su altri oggetti di ben pubblico, appello alla riconciliazione e al buon governo. |
1855 | Si inaugura il Politecnico federale di Zurigo, promosso dal Franscini. |
1857 | Muore improvvisamente a Berna, dopo aver maturato la decisione di abbandonare la politica e dedicarsi agli studi storici in Ticino. |