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Imparare la complicità attraverso la malattia

La storia di Hadja

Mia madre era caduta in coma e al suo risveglio aveva perduto la memoria. Non riconosceva più noi, i suoi figli. Io avevo appena vent’anni, mio fratello sette. Dal momento che non voleva che le infermiere la toccassero, ero io a dover andare tutti i giorni in ospedale a lavarla e accudirla.  

- "Non voglio che mi tocchino, pretendono che mi lavi ma loro non si cambiano mai! Sono loro che dovrebbero fare la doccia! Tu invece sei gentile. Come ti chiami?"
- "Hadja, mamma…"
- "Oh che bel nome. Tu sei mia amica, vieni sempre a trovarmi!"

Ho capito che avevo presa su di lei e che avrei potuto aiutarla a risalire la china. 

Mia madre aveva solo trentasette anni. Non sopportavo di vederla così e non ero disposta a perderla. Parlavo molto con lei, le portavo delle fotografie di famiglia, sperando che l’aiutassero a ricuperare la memoria.

Uscita dall’ospedale, non voleva in casa delle badanti; le chiudeva in una stanza o non le faceva proprio entrare.

- Mi segue dappertutto! Dovunque io vada, c’è anche lei. Non la voglio in casa!

Io non volevo imporle nessuno, allora ho chiesto aiuto. Sono passati vent’anni. Mi sono sposata, ho tre figli, ho un lavoro e per mia madre ci sono sempre. 

In questi anni ho imparato a riscoprire mia madre  e a costruire una complicità con lei per il tramite della malattia. 

Lei vive sola, ha fatto molti progressi ma è ancora soggetta a vuoti di memoria e crisi di angoscia. Comunichiamo durante la giornata via SMS e non appena posso trascorro del tempo con lei. Quando ha bisogno di me, mi chiama e chiacchieriamo; cerco sempre d’incoraggiarla perché faccia le cose, perché non si lasci andare, perché riacquisti fiducia. I miei figli pure la motivano molto e quando si sente bene, è lei che bada a loro.

Le faccio la lista della spesa e lei spesso fa compere superflue. Noi la buttiamo sul ridere…

- "Perché hai comprato quella roba?"
- "Non lo so. Era lì, mi è parsa bella..."
- "Mamma, attenzione, è la vecchiaia!"

La storia di Hadja è ripresa dalla pubblicazione "Familiari curanti, un opuscolo per voi". Nel seguente documento è possibile trovare altre testimonianze. 

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