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Strumenti di misurazione

Nell'Ottocento e per buona parte del Novecento i rilievi venivano eseguiti con delle bindelle metriche.
Partendo sempre dagli stessi punti fissi si misurava la distanza di questi punti dal fronte del ghiacciaio determinandone le variazioni.
Anche oggigiorno le misurazioni delle variazioni del fronte del ghiacciaio si basano su elementari principi di matematica, geometria e trigonometria ma con l'aiuto di strumenti ben diversi da quelli usati cento anni fa. Per più di 30 anni i ghiacciai ticinesi sono stati misurati con il teodolite; durante questi rilievi un operatore si posizionava su una stazione fissa, mentre un'altra persona rilevava il fronte del ghiacciaio con un riflettore.

Da un paio d'anni le misure del fronte sono eseguite con un GPS ad alta precisione. Questo strumento offre molti vantaggi: la misurazione del punto desiderato non necessita di punti di riferimento sul terreno ed è indipendente da eventuali ostacoli visivi. Inoltre i punti rilevati sono registrati direttamente sul dispositivo, pronti all'elaborazione e all'analisi.

Con lo sviluppo sempre più rapido di droni e di software che permettono di elaborare i rilievi fotogrammetrici, è ora possibile ottenere dei dati non solo sulle variazioni del fronte, ma su tutta la superficie del ghiacciaio, in particolare per determinarne i cambiamenti di spessore.

Infine soprattutto per il monitoraggio di parti instabili, in alcune parti della Svizzera è impiegata una tecnologia Radar che permette di riconoscere in tempo reale eventuali movimenti di grosse masse e garantire così un'efficace sistema di preallarme.