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Parametri fisico-chimici che caratterizzano le acque

Le concentrazioni di ammonio (NH4+) forniscono informazioni sulla contaminazione delle acque da acque reflue urbane oppure dalla lisciviazione da aree agricole.

L’ammoniaca, se presente nelle acque, esplica un’azione tossica diretta sulla fauna ittica.

L'azoto è un nutriente essenziale per gli organismi acquatici e viene assorbito dalla piante principalmente sotto forma di nitrato (NO3) .

Il nitrato rappresenta la maggior parte dell'azoto inorganico presente nelle acque.

Nei corsi d'acqua svizzeri, una limitazione della crescita algale e delle piante dovuta a basse concentrazione di nitrati è un'eccezione.

Solo nel caso di carenza di ossigeno, il nitrato può fungere da accettore di elettroni (ossidante) consentendo la formazione di composti ridotti a loro volta tossici: nitrito (NO2) e ammonio (NH4).

Il BOD è la richiesta biochimica di ossigeno (Biochemical Oxygen Demand), ovvero la quantità di ossigeno necessaria per decomporre (ossidare), attraverso l’azione di batteri aerobi, le sostanze organiche biodegradabili presenti nelle acque.

Generalmente quando si parla di BOD ci si riferisce alla quantità di ossigeno richiesta per l’ossidazione durante un periodo di 5 giorni (BOD5) a 20°C.

Il risultato è espresso in mg Ossigeno/litro.

Il COD (Chemical Oxigen Demand) è la quantità di ossigeno che è utilizzata per l'ossidazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque.

Il reagente ossidante è il bicromato di potassio; la reazione avviene a caldo in ambiente acido.

Il risultato è espresso in mg Ossigeno/litro.

Il COD è un parametro fondamentale nel controllo di qualità dell’acqua, poiché è una misura del grado di inquinamento da reflui di natura sia civile che industriale.

Gli ioni cloruro presenti in un’acqua possono essere di origine sia minerale che organica.

I sali dello ione cloruro sono molto diffusi in natura e sono anche molto solubili in acqua, per cui praticamente tutte le acque li contengono in concentrazioni più o meno elevate.

Tenori eccessivi di cloruro possono provocare modificazione dei caratteri organolettici e fenomeni corrosivi (legati alla maggior conducibilità elettrica dell'acqua).

Anomali aumenti di concentrazione possono essere collegati ad inquinamenti di natura organica.

È un indice della presenza in acqua di sali minerali disciolti e dipende dalla temperatura.

L'acqua ad elevata purezza ha una conducibilità elettrica estremamente bassa.

In presenza di sostanze ionizzate o dissociate si verifica un aumento della conducibilità elettrica proporzionale alla loro concentrazione.

La misura della conducibilità elettrica di un'acqua permette quindi di ottenere una informazione circa il suo grado di mineralizzazione.

Il fosforo è un nutriente essenziale per gli organismi acquatici.

In un ambiente naturale, gli apporti di fosforo sono minimi, per cui gli apporti antropici modificano in modo marcato l'equilibrio naturale favorendo la crescita delle piante acquatiche.

Il fosforo raggiunge le acque in modo diffuso per lisciviazione di terreni agricoli e puntualmente per scarico di acque reflue o scaricatori di piena.

L’immissione di fosforo nelle acque superficiali è diminuita grazie ai progressi nel trattamento delle acque reflue e al divieto, nel 1986, dei fosfati nei detergenti tessili.

Tutte le acque superficiali, in condizioni normali, contengono una certa quantità di ossigeno disciolto.

La solubilità dell'ossigeno in acqua dipende dalla temperatura, dalla concentrazione salina dell'acqua e dalla pressione atmosferica oltre che dalla portata idraulica, dalla velocità della corrente e dalla presenza di sostanze inquinanti (tensioattivi, oli e solidi sospesi) che riducono gli scambi con l'atmosfera.

La quantità di ossigeno disciolto nelle acque superficiali è inoltre legata alla qualità e alla concentrazione delle sostanze organiche presenti, all'attività batterica e fotosintetica.

Quando un corpo idrico riceve scarichi di natura organica di origine civile, zootecnica o industriale, l'ossigeno viene utilizzato nei processi di ossidazione biologica delle sostanze organiche inquinanti, fino a scomparire.

In condizioni anossiche (assenza di ossigeno) si hanno fenomeni fermentativi ad opera di batteri anaerobi, con produzione di ammoniaca ed acido solfidrico.

Nel periodo estivo si può notare un aumento dell'ossigeno disciolto durante le ore diurne, a seguito dell'attività fotosintetica delle alghe ed una sua diminuzione durante le ore notturne, quando sono attivi solamente i meccanismi della respirazione, con consumo di ossigeno e produzione di anidride carbonica.

Il pH è una misura della concentrazione di ioni idrogeno (H+) in una soluzione.

Il valore rappresenta il negativo del logaritmo in base 10 della concentrazione di ioni idrogeno (pH =  log[H+]).

Una soluzione neutra ha un pH di 7, una soluzione acida un pH inferiore a 7 e una soluzione alcalina un pH superiore a 7.

Un corpo idrico presenta generalmente un pH compreso tra 7 e 8.

Il TOC (Total organic carbon), espresso in mg C/l, è una diretta espressione del contenuto di carbonio nei composti organici (proteine, zuccheri, sostanze umiche, sostanze tossiche, ecc.) e viene utilizzato come misura per valutare il carico di sostanze organiche nell'acqua.

Il TOC comprende una frazione disciolta chiamata DOC (Dissolved organic carbon) e una frazione sospesa o particolata chiamata POC (Particulate organic carbon).

Si definisce col termine di torbidità la riduzione della trasparenza di un campione, dovuta alla presenza di sostanze in sospensione.

La torbidità rappresenta una misura aspecifica della concentrazione in peso dei solidi sospesi nel campione; non è tuttavia possibile stabilire una correlazione diretta tra queste due variabili, in quanto le proprietà ottiche di una sospensione risultano influenzate, oltre che dalla quantità, anche dalla forma, dalle dimensioni e dall'indice di rifrazione delle particelle sospese, nonchè dalla lunghezza d'onda del raggio incidente.