Cenni storici
Il Castello di Montebello è, in ordine di tempo, il secondo castello bellinzonese. Anticamente denominato "castello piccolo" (1457-1472), "nuovo" o "di mezzo", durante l'occupazione svizzera fu chiamato anche Castello di Svitto e, dopo il 1818, di San Martino.
Il maniero è costituito da un nucleo primitivo - un recinto irregolare, leggermente oblungo e suddiviso internamente da più muri, posto sulla rocca principale - eretto alla fine del XIII secolo dalla potente famiglia ghibellina comasca dei Rusca in qualità di residenza fortificata.
Nel 1335, con l'avvento del dominio visconteo su Como, anche il castello cadde nelle mani della dinastia milanese che lo trasformò per le nuove esigenze strategiche. La rocca venne protetta da un'elevata cinta muraria coronata da merli ghibellini e munita di torri angolari; sul fronte orientale, facilmente accessibile, fu inoltre necessario scavare un profondo fossato, sopra il quale venne posto un ponte levatoio.
Nel periodo fra il 1462 e il 1490 seguirono ulteriori opere di ampliamento che comportarono la costruzione di una seconda cinta muraria più robusta, con torri a pianta arrotondata. Sul fianco orientale si elevò un rivellino - un'alta corona di mura che proteggeva l'accesso dagli assalti, dotata di cammino di ronda con caditoie.
Dal fortilizio a forma di rombo si dipartivano due prolungamenti di mura a nord e a sud che, congiungendosi con il castello di Castelgrande, chiudevano l'antico borgo in un perimetro difensivo.
Durante la signoria dei tre cantoni primitivi venne edificato l'oratorio dedicato a San Martino, addossato verso il 1600 al nucleo del castello.