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Acque

I corpi d’acqua - laghi e corsi d’acqua - e le loro sponde costituiscono spazi vitali per innumerevoli specie, spesso specializzate e rare.

I bacini idrografici costituiscono inoltre la base del reticolo ecologico, permettendo di mettere in collegamento tra di loro i differenti ambienti del territorio.

Le rive naturali e la vegetazione di ripa hanno subito nel corso del secolo scorso un declino qualitativo e quantitativo legato alle attività umane e all’utilizzo delle risorse.

La Legge sulla protezione delle acque prevede il recupero degli ecosistemi acquatici compromessi attraverso l’attuazione di specifici programmi di risanamento:

Deflussi minimi

Ai corsi d’acqua che sono sensibilmente influenzati da prelievi a scopo idroelettrico, con particolare riferimento a quelli inseriti in inventari naturalistici, devono essere garantiti adeguati deflussi minimi che permettano il mantenimento delle funzioni ecologiche degli ambienti acquatici e dei processi ad essi correlati (livelli delle acque di falda, periodicità delle inondazioni, temperature delle acque, disponibilità di habitat, ...).

Rivitalizzazione

Il recupero ecomorfologico dei corsi d’acqua e delle rive lacustri costituisce un ulteriore tassello della politica di tutela e promozione delle acque.

Gli obiettivi federali per il settore sono ambiziosi: rivitalizzare e rinaturare 4'000 km di corsi d’acqua in Svizzera sull’arco di 80 anni.

Deflussi discontinui

I deflussi discontinui generati dal turbinaggio delle acque volto alla produzione di energia idroelettrica hanno effetti deleteri sugli ecosistemi acquatici (deriva degli organismi di fondo, compromissione della riproduzione ittica).

La riduzione degli effetti dannosi del deflusso discontinuo, da attuarsi prioritariamente attraverso misure costruttive che non incidano sui diritti acquisiti dei concessionari, deve essere portata a termine entro il 2030.

Trasporto solido

Il ripristino di un adeguato trasporto solido e il riequilibrio del bilancio del materiale detritico sono di fondamentale importanza nell’ambito del risanamento della dinamica delle zone golenali e dei corsi d’acqua in generale, generando anche effetti positivi sulle quote delle acque di falda e di conseguenza sugli ambienti igrofili che queste alimentano.

Il tema viene gestito congiuntamente a quello dei deflussi discontinui e con il medesimo termine temporale.

Libera migrazione ittica

L’eliminazione delle discontinuità lungo i corsi d’acqua principali al fine di garantire la libera migrazione ittica verso i luoghi di frega, deve essere realizzata entro il 2030.