La scuola che verrà - Idee per una riforma tra continuità e innovazione - page 82

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LeComunitàdiApprendimentoProfessionale
Tra gli esempi di attività di collaborazione che potrebbero svilupparsi
all’internodelle sedi scolastiche vi sono le
Comunità diApprendimento Pro-
fessionale (CAP),
una pratica già attualmente inuso indiverse realtà anche
vicine alla nostra. La CAP è una modalità di funzionamento all’interno
delle scuole che punta alla collaborazione di tutti gli attori implicati e che
incoraggia il personale a intraprendere collettivamente attività e riflessioni
sulla pratica professionale e sui processi di istituto che permettonodi mi-
gliorare continuamente le proprie conoscenze e competenze allo scopo
ultimo di ottenere ricadute positive a livello dell’apprendimento e della
riuscita degli allievi. Le figure professionali che partecipano a unaCAP, ol-
tre a collaborare in funzione dello sviluppo ottimale degli apprendimenti
e a concepire delle strategie coordinate che garantiscano a tutti gli allievi
l’accesso amodi di valutazione edi insegnamento appropriati eopportu-
ni, riflettono e agiscono collaborativamente e individualmente anche sulla
vita d’istituto e sui suoi processi, in un’ottica pienamente educativa.
Esempi di co-docenza
Co-docenzanella scuoladell’infanzia e elementare
Findai primi anni ’80 si sono avviate inCanton Ticino forme di co-docenzanella scuola
dell’infanzia ed elementare: due o più insegnanti titolari a tempo pieno conallievi di più
sezioni o classi. I docenti potevano dividersi i compiti, condividere le scelte e le decisioni
importanti per quanto riguarda la conduzione del gruppo, le scelte programmatiche, la
valutazione ecc. Potevano quindimodificare costantemente, durante lagiornata, il numero
di allievi per sezione/classe, per adattarlo alle richieste peculiari delle attivitàda svolgere,
senza scordare che, durante diversimomenti della settimana, erapossibile contare sulla
presenzadi altre risorse interne alla sede (sostegno pedagogico, docenti speciali, ecc.).
Queste nuovemodalitàdi far scuolahanno permesso di rompere il binomio docente-classe
favorendo l’abbandono dell’atteggiamento individualistadel docente. Il dover lavorare
assieme ha stimolato ognuno ad essere più innovativo e creativo.
Il nuovo tipo di organizzazione haportato inevitabilmente a valorizzare ladifferenziazione
dell’insegnamento, il lavoro di gruppo, unmaggior sviluppo dell’autonomiadell’allievo, un
uso diverso degli spazi scolastici.
La collaborazione tradocenti e lapossibilitàdi osservazione degli allievi ha spinto anche a
rivedere il concetto di valutazione. Le varie idee e i vari criteri di valutazione hanno potuto
essere confrontati allo scopo di trovare un comune denominatore,ma soprattutto di spo-
stare l’accento della valutazione inambito più formativo: discutere del bambino, dei suoi
bisogni, dei suoi progressi, del nostro atteggiamento, delle strategiemesse inatto ecc.
Co-docenzanella scuolamedia
Tra il 2009 e il 2011unprogetto di istituto ha visto riunirsi nelle ore dimatematicadel
secondo biennio di scuolamedia, sotto laguidadelle due docenti titolari, ungruppo di
corso attitudinale e uno di corso base. L’impianto organizzativo dell’esperienzaha richiesto
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