Nell’epoca della digitalizzazione e della globalizzazione, qual è il ruolo del Comune all’interno della società moderna? Dove inizia e dove finisce l’autonomia decisionale di un Comune? Le realtà locali riescono ancora a soddisfare i bisogni dei propri cittadini? Nei nuovi enti locali, figli dei processi aggregativi, i nuovi quartieri fungono da fulcro per la vita comunitaria o stanno divenendo solamente dormitori per cittadini?
Queste e tante altre domande sul ruolo che il Comune deve avere ai nostri giorni nel contesto istituzionale saranno al centro del dibattito che animerà la seconda edizione del Simposio sui rapporti tra il Cantone e i Comuni. Un momento privilegiato di scambio tra gli attori dei due livelli istituzionali – quello cantonale e quello comunale – per provare a definire insieme il perimetro di quello che potrebbe essere il Comune ticinese di domani.
Il pomeriggio sarà strutturato in due parti: inizialmente i partecipanti potranno partecipare a uno dei quattro seminari e in seguito le riflessioni emerse in ogni gruppo verranno poi discusse nel corso di una tavola rotonda alla quale saranno presenti anche i rappresentanti del Consiglio di Stato.
Il confronto tra le esperienze professionali di addetti ai lavori e municipali delle realtà comunali ticinesi permetteranno di definire il ruolo che il Comune ricopre oggi.
Programma
1a parte
13:30 | Registrazione |
14:00 | Saluti di benvenuto e introduzione alla prima parte dei lavori |
14:30 | Inizio dei workshop. La funzione politica del Comune è intesa come la capacità d’impostare e decidere autonomamente le politiche locali necessarie ad assicurare la qualità di vita residenziale delle persone fisiche e giuridiche presenti sul proprio territorio. Questa vocazione dell’Ente locale è oggi messa a rischio da margini di autonomia residua sempre più ridotti. Un tema, questo, assai controverso se si tiene conto delle diverse aspettative di Cantone e Comuni: il Cantone, infatti, tende a limitare l’autonomia comunale in nome di una maggiore efficacia ed equità di trattamento, alcuni Comuni rivendicano il diritto di poter tornare a fare politica su temi di interesse locale, mentre altri sembrerebbero preferire lo sgravio degli oneri finanziari imposti, per poter migliorare la propria attrattività fiscale. Cosa significa fare politica oggi a livello locale? In quali ambiti il Comune vuole realmente recuperare autonomia? Basta una responsabilità esecutiva o si desidera una maggiore responsabilità politica? Nella ripartizione dei compiti tra i due livelli di governo, come è possibile tenere conto delle differenze esistenti tra un Comune e l’altro? Il federalismo asimmetrico offre una soluzione coerente con queste differenze? Come tradurre i bisogni dei cittadini in politiche? Durante il Workshop verranno trattati questi e altri quesiti riguardanti la funzione politica di un Comune.
2. Organizzazioni sempre meno locali, ma sempre più regionali Se si tralasciano i centri più grandi, anche con le aggregazioni non possiamo dire che la funzione di produzione dei servizi abbia raggiunto un livello di piena soddisfazione in tutte le realtà comunali. Le aspettative di professionalità e qualità dei servizi sono in continua crescita e per poterle soddisfare è necessario poter contare su strutture organizzative capaci di disporre di competenze specialistiche. Sempre di più Consiglio comunale e Municipio definiscono le proprie politiche componendo un’offerta di servizi che sono poi erogati da soggetti autonomi. Si pone, però, il problema del controllo efficace e del coordinamento di tutti questi soggetti. Come stanno cambiando o dovranno cambiare le amministrazioni comunali per rimanere al passo con i tempi? Come evolveranno la composizione del personale, i sistemi organizzativi, i metodi, le tecniche e gli strumenti della gestione? Il workshop vuole raccogliere idee per formulare ipotesi di risposta a queste e ad altre domande. Relatori:
3. Modalità di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali I moderni mezzi di comunicazione hanno cambiato il modo di interagire delle persone; dalla piazza del paese alla bacheca dei social media. Le Autorità politiche devono giocoforza stare al passo con i tempi, per stimolare il cittadino a partecipare alla vita politica, portandolo ad assumere un ruolo attivo. Come può quindi il Comune coinvolgere il cittadino nei processi decisionali? Qual è il ruolo che Municipio e Consiglio comunale possono giocare per farlo? I luoghi d’incontro sono quelli reali o sono diventati virtuali? Quali sono i mezzi a disposizione delle Autorità comunali per attivare la cittadinanza? A queste e ad altre domande si cercherà di dare risposta nel corso del seminario per capire come il cittadino può essere parte integrante del processo che precede la decisione delle Autorità politiche comunali. Relatori:
4. Quartieri dormitorio o incubatori di comunità? Che cos’è una comunità? Mentre la collettività è un insieme (aggregato) di persone che vivono nello stesso territorio, la comunità è formata da individui legati tra di loro da rapporti sociali, morali e interessi e consuetudini comuni. Nella comunità aumentano i gesti di solidarietà tra le persone, la fiducia e la benevolenza. Inoltre, nelle relazioni con gli altri, l’uomo realizza il suo bisogno di appartenenza. Tanto più in senso d’appartenenza è forte, maggiore è la motivazione dei cittadini ad impegnarsi per il bene comune (volontariato, associazioni, cariche istituzionali) ed assumere comportamenti responsabili (“voglio contribuire a costruire il bello”). Tutto bene, eccetto che alcuni segnali-spia evidenziano uno sgretolamento del senso di comunità all’interno dei Comuni tanto che il fenomeno dei quartieri-dormitori non interessa più soltanto i centri urbani. Colpa delle aggregazioni, dell’individualismo, dei ritmi della vita frenetica o c’è dell’altro? Quali sono le ripercussioni negative sul funzionamento del Comune ? Ci si può permettere di non fare nulla? Se in passato il tema non ha suscitato grandi interessi, le conseguenze a corto-medio termine di questo indebolimento non consentono più di restare a guardare. Ma che cosa fare? L’obiettivo di questo workshop è quello di individuare proposte concrete, anche originali e innovative, sul come agire a livello comunale per (ri)creare il senso di appartenenza al proprio Comune.
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16:00 | Pausa e Visione dei pannelli espositivi dei progetti candidati al premio “Comune innovativo 2020” |
2a parte
17:00 | Ripresa dei lavori |
17:30 | Inizio della seconda parte |
17:45 | Tavola rotonda |
19:00 | Aperitivo
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Le iscrizioni ai quattro workshop in programma nella prima parte del pomeriggio sono chiuse.
È ancora possibile iscriversi alla seconda parte dell’evento (che avrà inizio alle ore 17.00) compilando il formulario online.
La partecipazione è gratuita.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’istituto della formazione continua (IFC), l’Associazione dei comuni ticinesi (ACT), l’Unione Segretari Comunali Ticinesi (USCTI), l’Associazione ticinese dei tecnici comunali (ATTEC), l’Associazione ticinese dei funzionari del controllo abitanti (ATFCA) e l’Ordine degli ingegneri e degli architetti del Cantone Ticino (OTIA).
Il centro congressuale è raggiungibile sia utilizzando i mezzi di trasporto pubblici sia il proprio veicolo. Si raccomanda tuttavia l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici o in alternativa la condivisione del proprio di mezzo privato con altre persone.