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La strategia dei soldi puliti

04.05.2010

di Ignazio Cassis

"Weissgeldstrategie": è questo il nome di battesimo dato alla strategia del nostro partito per rilanciare la piazza finanziaria svizzera. Nelle ultime settimane ha fatto scorrere fiumi d'inchiostro. Le banche hanno temuto di essere trasformate in agenti fiscali, l'economia d'esportazione ha premuto sul gas, preoccupata dell'acceso al mercato europeo, la base del partito è stata colta di sorpresa e a reagito in odo nervoso. Tanti, forse troppi cambiamenti per un partito tradizionalmente conservatore in ambito economico e finanziario? Questa svolta - che tocca il tono prima ancora che il contenuto - era a mio giudizio necessaria. La crisi dei mercati finanziari, la vicenda dell'UBS, i bonus dei manager hanno frantumato la tradizionale fiducia dell'elettorato verso la politica e l'economia. Si è insinuata nella mente degli svizzeri l'equazione transitiva secondo cui se "PLR = economia" ed "economia = briganti", ne consegue che "PLR = briganti". Il dibattito popolare sull'aliquota di conversione delle casse pensioni è stato dominato dallo sfogo pubblico sui bonus, sui manager, sui ladroni. E noi il partito che li difende. Sappiamo che non è così, ma è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, come aveva già scoperto Einstein.

Che fare? Lasciar alla sinistra il campo libero per bloccare a colpi di referendum tutte le riforme necessarie? Sono per esempio persuaso che la revisione della legge federale sulla disoccupazione - che rispetta perfettamente la simmetria dei sacrifici - non sarebbe stata osteggiata dai socialisti senza la crisi finanziaria e di credibilità del nostro partito. Ha fatto bene dunque Fulvio Pelli a cogliere questi umori che serpeggiavano nelle viscere del gruppo parlamentare, prima che eruttassero alla rinfusa, e a convogliarli in una strategia strutturata. Ovvio che, così facendo, ha colto un po' tutti di sorpresa. Nessuna consultazione, ma nemmeno alcuna fuga di notizie sui domenicali. Il dibattito era lanciato, indietro non si tornava. Un dibattito acceso, dai toni anche aspri: una drammaturgia rara nel nostro partito. Eppure, se leggete la strategia, altro non è che la messa in pratica dei classici valori liberali: vogliamo una piazza finanziaria e industriale sana e pulita, vogliamo che ogni cittadino paghi correttamente le imposte e che lo Stato punisca vigorosamente gli evasori, vogliamo che le banche abbiano successo in Svizzera e all'estero per l'elevata qualità dei loro servizi, non per il sostegno all'evasione fiscale. Vogliamo, infine, che la sfera privata del cittadino sia preservata (segreto bancario): un cittadino da considerare onesto fino a prova del contrario. Questi i principi della strategia.

Il documento contiene poi una decine di esigenze per concretizzare questi indirizzi. Esigenze che vanno approfondite e discusse, per poter essere realizzate. E' dunque molto importante dedicare a questo tema un Comitato cantonale, al quale invitare e lasciar esprimere gli esponenti della finanza e dell'economia, per comprendersi, per abbattere i pregiudizi, per ripristinare quella fiducia tra politica ed economia che da sempre ha caratterizzato la storia svizzera. La "strategia dei soldi puliti", approvata dai delegati lo scorso 24 aprile a Berna, è solo un primo passo. Al nostro partito cantonale ora il compito di costruire sulla stessa un nuovo patto con la piazza finanziaria e industriale ticinese, così come un nuovo rapporto di fiducia con l'elettorato! (Opinione Liberale, 28 aprile 2010)

 

Autori

Ignazio Cassis

Ignazio Cassis