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Verso l'entrata in vigore della nuova perequazione finanziaria

01.12.2007

Ticinoinforma, sessione invernale n.11

Dal 1° gennaio 2008, la Nuova impostazione dei compiti e della perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni (NPC) sarà cosa fatta.Entreranno così in vigore, dopo oltre quindici anni di preparazione, le nuove normative federali e cantonali che dovrebbero regolare le relazioni tra i due livelli di governo per almeno qualche decennio: si tratta di oltre venti modifiche costituzionali,di quattro nuove leggi e di trentatre modifiche legislative a livello federale e di una nuova legge cantonale e tredici modifiche puntuali a livello cantonale.

Al di là degli aspetti finanziari che caratterizzano in modo diverso la situazione dei vari Cantoni e che hanno quindi influenzato il loro grado d'accettazione della riforma, la NPC produce un sostanziale e salutare rafforzamento del federalismo svizzero.Un federalismo che nell‘ultimo quarto del secolo scorso ha vieppiù vissuto delle spinte centralizzatrici, in un crescente groviglio di responsabilità federali e cantonali, accompagnate a loro volta da un sistema perequativo incapace di livellare le potenzialità fiscali delle varie realtà regionali. L'obiettivo fondamentale della riforma è quindi stato quello di porre rimedio a questa dinamica, riformando, sotto il segno della semplificazione, gli strumenti che costituiscono i pilastri portanti del nostro sistema federale.Essa ha in particolare mirato a rafforzare il principio di sussidiarietà, dissociando,dove possibile, i compiti, le competenze e i flussi finanziari tra Confederazione e Cantoni,nonché a ridurre le forti disparità regionali nella distribuzione della ricchezza nazionale, correggendo nel contempo gli oneri eccessivi dovuti alle situazioni particolari di alcuni Cantoni.


Senza entrare evidentemente nei dettagli tecnici e finanziari della riforma (da quest'ultimo punto di vista la NPC sarà sostanzialmente neutra per le finanze cantonali, nonostante vi fossero legittime attese,purtroppo andate deluse,per una migliore presa in considerazione di talune sue particolarità - si veda al proposito la posizione critica delTicino in merito al calcolo del reddito determinante dell'imposta alla fonte utilizzato nel nuovo indice delle risorse -), vi sono almeno quattro aspetti politici che meritano di essere evidenziati, sia in termini di risultati raggiunti, sia in termini di modalità di conduzione del progetto, ma anche in relazione agli scenari che si aprono a livello cantonale. Maggiori margini di manovra. La riforma permetterà alla Confederazione di concentrarsi maggiormente sui compiti d'interesse nazionale, consentendo nel contempo ai Cantoni di disporre di nuovi importanti spazi di manovra.Le innovazioni principali in questo senso consistono nella soppressione di determinati trasferimenti di natura vincolata (per esempio i finanziamenti cantonali alle assicurazioni sociali), nell'introduzione di nuove modalità di sussidiamento basate su contratti di prestazione e sussidi forfetari,nella soppressione della perequazione attuata tramite sussidi graduati in funzione della forza finanziaria e chiaramente nella dissociazione dei compiti. La riforma comporta infatti l'assunzione di nuove responsabilità decisionali e operative in determinati settori prima svolti e finanziati congiuntamente con la Confederazione e quindi una maggiore autonomia decisionale,basata sul principio d'equivalenza tra chi decide e finanzia le prestazioni.


Un progetto condotto in stretta collaborazione tra Confederazione e Cantoni. Questa collaborazione è chiaramente un aspetto fondamentale che ha influito in modo determinante sulla riuscita della riforma.Sin dall'inizio, la NPC è risultata un progetto condiviso dai due livelli istituzionali e mai è apparsa come un'imposizione.L'intenso lavoro di gruppo che ne è seguito è quindi stato essenziale per risolvere le inevitabili fasi di crisi conosciute dal progetto ed è in questo senso esemplare della filosofia che dovrebbe caratterizzare anche in futuro le riforme istituzionali e settoriali nel nostro Paese.L'esperienza ci insegna che laddove è mancato questo spirito di collaborazione, la riuscita di importanti progetti è stata compromessa (si veda per esempio l'esito del pacchetto fiscale proposto dalla Confederazione,poi rifiutato dal popolo attraverso un referendum promosso dai Cantoni).Da questo punto di vista, l‘esperienza della NPC rappresenta dunque un prezioso insegnamento sulle modalità di impostare le procedure decisionali riguardanti progetti che coinvolgono i Cantoni.

Una fase di ripensamento sui compiti svoltidai Cantoni. Le nuove competenze assunte a livello cantonale nell'ambito della NPC dovrebbero fungere da impulso per un ripensamento generale delle prestazioni offerte dai Cantoni.La necessità puntuale di stabilire regole e procedure cantonali per i nuovi compiti,dovrebbe infatti essere accompagnata da una riflessione più generale che coinvolga anche i settori non toccati dalla riforma.Si tratta quindi di sfruttare al meglio le premesse create dalla NPC,per intraprendere un ammodernamento dell'intervento pubblico anche a livello cantonale.

Ridare dinamismo ai rapporti tra Cantone e Comuni. L'operazione di ammodernamento indicata sopra non può prescindere da un esame attento dell'attuale sistema che fonda le relazioni tra Cantone e Comuni.Si tratta quindi di ampliare lo spettro aperto dalla NPC, cercando di trasporre a livello cantonale i principi che hanno caratterizzato la riforma federale. Un progetto senz'altro complesso e non privo d'insidie,ma che occorre comunque affrontare con impegno e serietà per permettere anche al terzo anello istituzionale del nostro sistema federale di ritrovare un proprio ruolo specifico e una maggiore autonomia decisionale, attraverso una migliore applicazione dei principi di sussidiarietà e d'equivalenza.

La NPC costituirà dunque un netto passo avanti nelle relazioni tra Confederazione e Cantoni e sarà alla base di nuove importanti riflessioni anche all'interno dei Cantoni.L'auspicio è comunque che la NPC non smetta di creare i presupposti per un miglior funzionamento dello Stato, una volta entrata in vigore.Lo spirito della riforma, sia in termini concettuali sia in termini procedurali (coinvolgimento dei Cantoni),dovrà fungere costantemente da guida anche in futuro,quando si tratterà di valutare puntuali riforme che avranno conseguenze anche sui Cantoni.Un'attenta e vigile osservanza dei principi di sussidiarietà e d'equivalenza dovrà quindi fare da sfondo a tutte le decisioni della Confederazione, affinché la NPC non si riveli a lungo termine un semplice e sporadico episodio all'interno di una generale tendenza alla centralizzazione delle competenze.

Autori

Laura Sadis

Laura Sadis