13.057 - Intervento Merlini sull'iniziativa popolare "Basta ai privilegi fiscali dei milionari"
06.05.2014
Signor presidente, signora consigliera federale, colleghi e colleghe,
Con le recenti modifiche della Legge sull'armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (LAID) e della Legge sull'imposta federale diretta (LIFD) sono state inasprite le condizioni alle quali dal 1.1.2016 sarà possibile beneficiare dell'imposizione forfetaria sul dispendio. Lo si è fatto allo scopo di migliorarne la capacità di consenso presso la popolazione nei confronti di questa particolare forma di imposizione fiscale. Si è così trovato un equilibrio tra le esigenze dell'equità fiscale orizzontale da una parte e l'interesse pubblico al mantenimento di questa imposizione straordinaria che pur toccando poche migliaia di contribuenti (erano 5'634 in CH nel 2012) comporta rilevanti introiti da gettito per i vari livelli dell'ente pubblico: poco meno di 700 mio. di CHF di imposte sul reddito versate complessivamente alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni, con un indotto economico apprezzabile, contribuendo oltretutto alla creazione di posti di lavoro.
Abrogare tout court l'imposizione globale sul dispendio, come vorrebbe l'iniziativa di cui stiamo dibattendo, sarebbe autolesionistico per la nostra competitività fiscale internazionale. L'iniziativa disattende ciò che resta della sovranità fiscale dei Cantoni e soprattutto ignora volutamente i vantaggi che l'imposizione forfetaria comporta per le regioni periferiche e turistiche, e penso soprattutto al Cantone che mi onoro di rappresentare. Se i globalisti residenti in Ticino - ben 877 nel 2010 per un gettito fiscale globale di 53 mio. - fossero assoggettati illimitatamente all'imposizione ordinaria e quindi ad un'aliquota che tiene conto di tutti i fattori di reddito a livello mondiale, molti di loro se ne andrebbero verso altri lidi più accoglienti. Lo stesso discorso vale anche per altri Cantoni, come per es. il GR, il VS, VD e BE. I cosiddetti globalisti sono persone assai mobili: si spostano con grande facilità e l'esempio del Canton ZH - che ha perso circa la metà di questi facoltosi contribuenti in seguito all'abolizione della tassazione forfetaria nel 2009 - la dice lunga. Nei Cantoni latini, dove i globalisti sono tradizionalmente più numerosi e rappresentano circa il 60% di tutti i contribuenti tassati sul dispendio in CH, gli effetti dell'abolizione sarebbero più gravosi che in altre regioni svizzere.
A soffrirne di più sarebbero proprio quei Cantoni che perseguono una maggiore ridistribuzione del reddito e applicano quindi aliquote ordinarie proporzionalmente più elevate rispetto agli altri per le fasce alte di reddito (come è appunto il caso del Ticino) e che non possono offrire vantaggi alternativi legati alla loro piazza economica per trattenere questa categoria di contribuenti sul territorio. Non va sottovalutata l'importanza di questi contribuenti non solo in termini di gettito fiscale, ma anche in termini di creazione di ricchezza. Grazie alla loro domanda di beni di consumo e di immobili, essi garantiscono infatti un rilevante indotto economico con conseguenti effetti positivi sul piano occupazionale. L'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) ha stimato in uno studio del 2010 che una persona trasferitasi in CH e tassata secondo il dispendio ha in media un patrimonio immobiliare di ca. 2.3 mio. di CHF: nell'ipotesi di un arrivo ogni anno di 400 globalisti (media anni 2007-2008) la cifra d'affari generata è dell'ordine di 0,9 miliardi di CHF e il valore aggiunto dell'ordine didi 0,6 miliardi, pari a ca. 5500 posti di lavoro a tempo pieno nel settore edilizio ed immobiliare. Inoltre il consumo generato dai globalisti crea un ulteriore valore aggiunto pari a 1,4 miliardi di CHF (11'000 posti di lavoro a tempo pieno). I globalisti assumono poi direttamente personale per l'economia domestica e per altri compiti: si stimano 6'000 posti a tempo pieno, per complessivamente circa 22'500 posti di lavoro in CH (stima AFC). Non va poi trascurato il fatto che i globalisti non ancora in età AVS versano anche i contributi sociali sulla base del dispendio accertato e contribuiscono quindi agli introiti delle nostre assicurazioni sociali.
Vi chiedo pertanto di respingere questa iniziativa popolare, seguendo la maggioranza commissionale.