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13.093 - Intervento Merlini sull'iniziativa sull'oro

05.05.2014

Stimato presidente, egregi colleghi e colleghe

Obbligare la BNS a detenere in Svizzera almeno il 20% dei suoi attivi in oro e impedirle di alienare queste riserve auree non è solo inopportuno, ma è pure anacronistico. Da tempo ormai l'oro non ha più alcuna incidenza diretta sulla stabilità monetaria. Il mandato della BNS di assicurare la stabilità dei prezzi tenendo conto dell'evoluzione congiunturale non verrebbe agevolato in alcun modo dai vincoli imposti da questa iniziativa popolare, proprio perché non sussiste alcun nesso tra la proporzione di oro nel bilancio della banca centrale e la stabilità dei prezzi. Anzi, la BNS regolando nella sua qualità di autorità indipendente l'immissione di moneta nel circuito economico stabilizza l'andamento dei prezzi e promuove la fiducia degli investitori nella stabilità del franco svizzero. Se si confrontano a livello internazionale, le attuali riserve auree di 1040 tonnellate (di cui il 70% è depositato in CH) rappresentano già uno stock consistente che contribuisce alla diversificazione delle riserve monetarie della BNS. Non va tuttavia sottovalutata la circostanza che gli investimenti nell'oro sono tra i più volatili e quindi costituiscono la voce più rischiosa del bilancio della BNS. Oltretutto non generando un reddito ricorrente sotto forma di interessi o dividendi, questi investimenti avrebbero come conseguenza una flessione generale del rendimento delle attività della Banca che si ripercuoterebbe anche sulla quota di partecipazione dei Cantoni alle plusvalenze prodotte. Qualsiasi provvedimento che va a restringere l'indipendenza dell'istituto, limitando il suo margine di manovra, è nocivo e inconciliabile con il mandato costituzionale dell'istituto.

Vi invito quindi a respingere l'iniziativa e a seguire la maggioranza commissionale.