La scuola che verrà - Proposte per una riforma tra continuità e innovazione - page 8

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quale alla riflessione si alternano la condivisione, il dibattito e varie forme di dialogo. La mo-
dalità di confronto allargato sperimentata un anno emezzo fa è dunque riproposta.
La scuola
che verrà
sarà nuovamente sottoposta a una lettura critica collettiva attraverso un doppio
canale: quello della consultazione, questa volta estesa anche agli attori extrascolastici e quello
del questionario
online
rivolto ai docenti,quadri eoperatori scolastici chepotranno esprimersi
individualmente e a titolo personale.Tutto questo nell’intento di acquisire una solida base sulla
quale fondare la fase di sperimentazione che, a partire dal 2017, aprirà un ulteriore spazio di
valutazione e di messa alla prova delle proposte elaborate dalla
Scuola che verrà
.
Il gruppodi lavoro
Il gruppo di lavoro che ha elaborato le idee presenti nel rapporto è rimasto praticamente immutato rispetto allaprima
fase dei lavori tranne qualcheminimo cambiamento. Le persone che hanno partecipato alla riflessione sono: Emanuele
Berger (DirettoreDivisione della scuola), ClaudioBiffi (Collaboratore scientificoDivisione della scuola), MarzioBroggi
(giàDirettoreUfficio dellapedagogia speciale), FulvioCavallini (Direttore Liceo), EdoDozio (giàCapogruppo Servizio di
sostegno pedagogico SM), PasqualeGenasci (Esperto storia e civica), Paolo Iaquinta (Direttore scuolamedia), Michele
Mainardi (DirettoreDFA), MyrtaMariotta (Capogruppo sostegno pedagogico SI/SE), Igor Nastic (Docente Pretirocinio
di orientamento/Membro gruppoDimat), GiorgioOstinelli (Esperto cantonale dell’insegnamentoDFP), AlmaPedretti
(Direttrice Istituti scolastici dellaVallemaggia/AggiuntaUfficio delle scuole comunali), NicolaPinchetti (Vicedirettore
SCC), SilviaSbaragli (ProfessoreDFA indidatticadellamatematica), LucaSciaroni (Docente-ricercatoreDFA in scienze
dell’educazione), Rezio Sisini (DirettoreUfficio delle scuole comunali), Kathya Tamagni Bernasconi (Capogruppo
sostegno pedagogico SM/Collaboratrice scientificaDivisione della scuola), Michele Tamagni (Ispettore scuole comunali).
SerenaRagazzi, Collaboratrice scientificadellaDivisione della scuola, hagarantito il coordinamento del progetto.
Il lavoro del gruppo si è svolto in duemodalità: oltre a riunioni plenarie imembri si sono suddivisi in sottogruppi per
approfondire tematiche specifiche. Sono stati creati i seguenti gruppi: gestione dell’eterogeneità, valutazione
e passaggio al Secondario II, griglia oraria, collaborazione, architettura, formazione continua, Scuole comunali.
Nell’approfondimento degli ambiti tematici, i sottogruppi hanno interagito con i rispettivi interlocutori e referenti
(docenti, quadri scolastici, formatori, ricercatori, rappresentanti degli uffici dell’insegnamento e della formazione,
studenti, architetti e designer).
Accanto alle riflessioni portate avanti nel gruppo di lavoro è stato istituito un sottogruppo composto dai rappresentanti
del Forumdelle associazioni della scuola che sono stati incontrati sei volte apartire dalmese di ottobre 2015fino ad
aprile 2016. Inquestimomenti il Direttore dellaDivisione e alcunimembri del gruppo di lavoro hanno presentato e
discusso con i partecipanti le proposte elaborate.
I partecipanti al sottogruppo rappresentavano le seguenti associazioni scolastiche: Associazione cantonale docenti di
scuoladell’infanzia, Associazione dei docenti delle scuolemedie superiori ticinesi, Associazione LaScuola, Associa-
zione per la scuolapubblicadel Cantone e dei Comuni, Associazione ticinese degli insegnanti di storia, Commissione
matematicadellaSvizzera italiana, Federazione docenti ticinesi, Movimento della scuola, OCST-Docenti, Società ticinese
docenti educazione fisica, Verifiche, VPOD-Docenti. I rappresentanti delle associazioni che hanno partecipato alle
riunioni sono talvolta cambiati.
Notametodologica
Come nel caso del primo rapporto, anche per la stesura di questo documento sono stati analizzati
numerosi studi empirici e valutate diverse realtà scolastiche,per avere una visione globale,articolata
e scientificamente fondata.Le ideequi presentate sonoquindi,daun lato, il risultatodi questeanalisi
e, dall’altro, il frutto di una riflessione autonoma e originale svolta all’interno del gruppo di lavoro. La
scelta di non scrivere un testo di stampo accademico, con rimandi e citazioni, è dovuta alla volontà
di essere il più diretti e chiari possibile, non rendendo eccessivamente pesante la lettura. Come già
nel rapporto precedente il testo principale resterà il più possibile agile e privo di riferimenti biblio-
grafici. In coda al rapporto è disponibile un capitolo, denominato ‘Note bibliografiche’, che esporrà
in sintesi quali sono state le fonti consultate per l’elaborazione del paragrafo, rinviando a sua volta
alla bibliografia dettagliata.
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