Pier Francesco Mola (1612-1666)
di Coldrerio
Figlio dell'architetto Giovan Battista Mola, Pier Francesco (detto "il Ticinese") preferì la pittura all'arte del padre. Si trasferì a Roma ad appena quattro anni e qui rimase sino al 1633, non senza dare prova del proprio talento in numerose botteghe. Successivamente intraprese un viaggio in Italia visitando l'Emilia (rimase a Bologna due anni) e il Veneto (principalmente Venezia), intercalando i soggiorni con sporadiche trasferte a Lucca e a Roma. E fu proprio nella Città Eterna che Mola compose alcune tra le sue opere più importanti tra cui il "San Michele Arcangelo" nella Basilica di San Marco, il "San Giovanni nel deserto" nella Basilica di Sant'Anastasia al Palatino e la "Visione di San Domenico a Soriano" nella chiesa dei Santi Domenico e Sisto. Alcune delle sue tele sono esposte nei musei più importanti del mondo: la "Visione di San Brunone" è custodita nelle sale del Getty Museum di Los Angeles mentre il "Guerriero orientale" e "La predica del Battista" sono ammirabili al Museo del Louvre di Parigi. Il suo "Giovane suonatore di viola da gamba" è invece appeso nella sala del Consiglio di Stato del Palazzo governativo di Bellinzona.
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