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Nel 2004 i responsabili del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt) hanno realizzato un dossier documentario dedicato all'emigrazione ticinese d'impronta prevalentemente storiografica. Frutto di ricerche incrociate, raccoglie una ricca serie di testi suddivisi per tema e contenuto. I volumi citati sono più di una trentina senza contare dizionari storici, saggi scientifici, epistolari, articoli di giornale e siti internet legati al tema (per esempio Artisti dei Laghi. Itinerari Europei, collana realizzata per l'iniziativa congiunta di Cantone Ticino e Regione Lombardia). Tra i portali web, molto interessanti il portale del Museo regionale delle Centovalli e del Pedemonte e quello della Valle di Blenio che presenta tre ritratti di altrettanti personaggi bleniesi. I testi cartacei inclusi nel dossier sono custoditi alla Biblioteca cantonale di Bellinzona, una raccolta fondamentale dalla quale spiccano i nomi di Giorgio Cheda, considerato a più voci il massimo conoscitore e studioso della diaspora ticinese, Raffaello Ceschi e Piero Bianconi.
Nato nel 1938 a Maggia, Giorgio Cheda è - con ogni probabilità - il maggior esperto di emigrazione ticinese, tema al quale è dedicato buona parte della sua vita e decine di opere. Già il padre, d'altro canto, era emigrato in California all'età di 19 anni e qui ha abitato per dieci anni, prima di tornare in Ticino e metter su famiglia. Dopo essersi laureato all'Università di Friburgo, Cheda ha iniziato a chinarsi sulla storia della sua valle con Per una storia della popolazione valmaggese (1800-1960), edito nel 1970. Un argomento che non poteva certo escludere un'ampia parte dedicata alla diaspora in Nord America e Australia, poi ampliata nel corso degli anni Settanta e Ottanta con la pubblicazione di L'emigrazione ticinese in Australia (1976) e L'emigrazione ticinese in California (1981), due opere magistrali che hanno portato lo storico a salvare, recuperare e catalogare migliaia di lettere spedite dagli emigranti ai loro familiari in Ticino. Un dittico obbligatorio per chiunque sia interessato alla storia della nostra diaspora e arricchito da una lunga serie di saggi, introduzioni e approfondimenti scritti nel corso degli anni (tra cui L'emigrazione ticinese in California: i ranceri, nel 2005) che lo hanno eletto quale massimo conoscitore del fenomeno.
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Tra i più grandi storici e divulgatori che il Ticino abbia mai conosciuto, Raffaello Ceschi concentrò la propria carriera sull'Ottocento e sul Novecento del nostro Cantone, con importanti approfondimenti dedicati all'emigrazione verso Oltralpe e l'estero. Nacque nel 1936 a Bellinzona e, dopo la laurea e il dottorato all'Università di Berna, si trasferì in Ticino per insegnare a livello di scuola superiore, ma fu anche docente all'Università di Pavia. Autore di decine di pubblicazioni, fu direttore dell'Archivio di Stato e consulente scientifico per il Dizionario storico della Svizzera dal 1988 al 1998. Nel 2000 curò Storia della Svizzera italiana dal Cinquecento al Settecento, con importanti pagine dedicate alle migrazioni d'arte e ai migranti nelle città d'Italia; nello stesso anno ha pubblicato la Storia del Cantone Ticino suddivisa in due volumi - L’Ottocento e Il Novecento - rivolgendo la medesima attenzione alla nostra diaspora, dai grandi flussi oltreoceanici del XIX secolo in avanti.
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Nato nel 1899 a Minusio, Piero Bianconi ha fondato la propria carriera letteraria sulla poliedricità e la versatilità, distinguendosi come traduttore, storico e indagatore del fenomeno dell'emigrazione. Si diplomò come maestro nel 1927 e ottenne la laurea a Friburgo qualche tempo più tardi, all'età di 36 anni. Dopo alcuni soggiorni in Italia e una breve esperienza come lettore universitario a Berna a metà degli anni Trenta, tornò in Ticino per insegnare alla scuola magistrale di Locarno. Fu in questo periodo che Bianconi avviò la sua ricca produzione letteraria con saggi dedicati ai grandi artisti del passato e all'arte ticinese, nonché traduzioni di importanti autori come Goethe, Diderot e Voltaire. Negli anni Cinquanta esordì anche in campo narrativo con Il cavallo Leopoldo (1951) e nel 1969 pubblicò Albero genealogico, che prende l'abbrivo dalle lettere di alcuni emigranti e si trasforma in un'epopea familiare. In breve, un'opera fondamentale per la comprensione del fenomeno della diaspora ticinese.
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Oltre ai titoli raccolti dal Sbt, nel corso degli anni sono stati scritti (o scovati) numerosi altri testi dedicati agli emigranti provenienti dal Canton Ticino. Clicca il box per scorrere la lista.