Giocondo Albertolli (1742-1839)
di Bedano
Architetto e scultore, Giocondo Albertolli decorò alcuni dei più bei edifici italiani, come Palazzo Pitti a Firenze o il Palazzo Ducale di Mantova. Nacque a Bedano nel 1742 e seguì i primi studi in Aosta; già all'età di undici anni si trasferì a Parma e qui apprese il mestiere dallo zio Ferdinando, scultore. Tra il 1770 e il 1773 visse in Toscana, ma ebbe comunque modo di visitare Roma e Napoli. Nel 1774 si trasferì quindi a Milano per lavorare agli appartamenti di Palazzo Reale, a pochi passi dal Duomo - poi distrutto nel corso della Seconda guerra mondiale. Albertolli rimase nel capoluogo lombardo per il resto della sua vita e qui diresse per quasi 40 anni la scuola di ornamentistica dell'Accademia di Brera, da lui cofondata poco tempo dopo il suo arrivo. La permanenza milanese gli permise non solo di tornare regolarmente a Bedano, dove costruì un'abitazione per la sua numerosa famiglia (ebbe ben 15 figli), ma anche di proseguire la sua attività in Lombardia e in Ticino: da villa Melzi a Bellagio alla tenuta dei conti Andreani a Moncucco di Brugherio (Monza), passando il per monastero di San Francesco e un'altra sua residenza a Lugano, oggi sede della Banca nazionale svizzera. Albertolli morì a Milano nel 1839, all'età di 97 anni.
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