Domenico Gilardi (1785-1845)
di Montagnola
Tra gli architetti ticinesi di maggior successo all'estero, Domenico Gilardi si trasferì a Mosca all'età di undici anni per ricongiungersi col padre. Studiò disegno e pittura a San Pietroburgo, poi si trasferì a Milano per dedicarsi all'architettura tra i banchi dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Viaggiò per l'Italia dal 1807 al 1810, quando fece ritorno in Russia e assistette il padre presso l'Ente della Casa di educazione. Nel periodo successivo alla Campagna di Russia condotta da Napoleone Bonaparte e all'incendio del 1812 che devastò la capitale contribuì a ridisegnare e ristrutturare l'architettura del Cremlino. Dal 1817 al 1832 rilevò l'incarico del genitore (tornato nel frattempo in Svizzera) e progettò case, mausolei e scuole. Tra le sue opere è possibile annoverare il palazzo Razumovsky (1817-19), la Casa delle vedove (1818-23) e la ristrutturazione dell'università (1817-19). Tornò a Montagnola nel 1832 dove costruì la cappella di San Pietro a Gentilino e trascorse gli ultimi anni della sua vita.
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