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Fedele "Fjodor" Bruni (1799-1875)

discendente dei Baroffio di Mendrisio

Figlio di Antonio Baroffio, nacque col nome di Fedele Baroffio nel 1899 a Milano, dove il padre era attivo come medaglista per la Zecca nazionale. Nel 1807, in seguito alla condanna per furto del genitore, si trasferì a San Pietroburgo e fu in Russia che fece carriera come pittore con il nome di Fjodor (o Fedor) Bruni. Dopo aver mostrato un talento molto precoce, nel corso degli anni Venti affinò la tecnica con diversi soggiorni a Roma. Nel 1836 fu nominato professore dell'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo (nel 1855 assumerà la carica di rettore), ma il legame con la capitale italiana rimase forte. Nel 1840, per esempio, vi fece ritorno per terminare una monumentale opera avviata nel 1826: Mosè innalza il serpente di bronzo, larga otto metri e alta cinque. Nel 1849 fu anche nominato curatore della galleria dell'Ermitage. Oltre ai dipinti a olio e a numerosi ritratti dedicati alle personalità dell'epoca, fu autore di incisioni dedicate alla storia russa e di diversi affreschi, tra cui quelli che abbelliscono la Cattedrale di Sant'Isacco di San Pietroburgo. Fjodor Bruni morì nel 1875 e oggi riposa nel cimitero Aleksandr Nevskij della città russa.

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