Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
«Se una persona sceglie il Liceo, vuol dire che è disposta a impegnarsi e che forse è pronta anche a fare delle rinunce. Se penso alle cose che facevo io alle medie e che ora non faccio più, mi rendo conto di quanto tutto sia cambiato; ma in fondo è anche un passo verso il diventare grandi. È vero che il Liceo è una scuola molto impegnativa, ma è anche vero che in questi anni ho imparato tantissime cose che non penso avrei imparato in nessun’altra occasione. Materie come la Chimica, la Fisica o la Matematica non le avrei scelte volontariamente, non perché non siano belle ma perché a me sono sempre piaciute di più le materie umanistiche; ma alla fine mi sono ritrovata a imparare cose interessanti. Direi quindi che una persona che sceglie il Liceo deve essere disposta a imparare anche delle cose che magari non le interessano realmente: non bisogna pensare di studiare solo ciò che piace.» (Lucia, classe IV)
«Il Liceo ci permette di scoprire tanti ambiti di studio di cui prima magari non conoscevamo nemmeno l’esistenza. Forse siamo partiti dalle medie convinti che una certa materia non ci sarebbe mai piaciuta e poi in realtà la scopriamo migliore di quello che pensavamo; potrebbe anche darsi che in futuro ci specializzeremo proprio in quell’ambito. Tutte le persone che hanno frequentato il Liceo hanno seguito materie che forse non avrebbero mai scelto spontaneamente e che avrebbero preferito non dover studiare, ma questa scuola ce le ha in un certo senso imposte, in modo che potessimo avere uno sguardo più ampio. Infatti non è una scuola che è già indirizzata verso un ambito in particolare, ma ci permette di passare quattro anni a studiare un po’ di tutto, cosa che può essere di grande aiuto per capire cosa ci piace e per scegliere cosa fare in futuro. Conosco molte persone che sia alla fine della prima che alla fine della seconda hanno deciso di cambiare la loro Opzione specifica proprio perché, facendo delle materie che prima non conoscevano, si sono rese conto che l’indirizzo verso il quale volevano orientarsi era diverso da quello scelto in precedenza.» (Marco, classe IV)
«La Scuola cantonale di commercio è l’unica scuola ticinese a offrire la possibilità di finire il percorso scolastico post-obbligatorio con l’Attestato federale di capacità (AFC) e una Maturità di tipo liceale. Questo permette di avere una vasta scelta sulla strada da intraprendere: apre le porte del mondo professionale e allo stesso tempo quelle del mondo accademico. Di conseguenza la scuola è molto impegnativa: il ritmo e l’intensità cambiano molto rispetto alla Scuola media, ma fortunatamente questo cambiamento è graduale.» (Vittoria, classe IV)
«La Scuola cantonale di commercio si caratterizza per la presenta di materie che si concentrano sull’attività aziendale, come Economia aziendale, Economia politica, Diritto, Comunicazione e la parte pratica svolta durante le ore di Area di sperimentazione» (Luca, classe II)
«Durante il percorso formativo presso la SCC vi è la possibilità di creare la propria mini-impresa e toccare con mano tutto ciò che comporta la sua gestione.» (Emma, classe IV)
«Sicuramente è importante avere un certo senso del dovere nei confronti della scuola. Al contrario delle medie, i professori non sempre saranno fiscali sullo svolgimento dei compiti a casa. Di conseguenza uno deve sapersi autogestire nel proprio lavoro.» (Livia, classe IV)
«Partendo dal presupposto che alle medie praticamente non studiavo, il cambiamento è stato piuttosto grande. Alle Scuole medie superiori c’è la necessità di ripassare, anche solo brevemente, le lezioni la sera dopo averle svolte. Inoltre bisogna assicurarsi di aver preso gli appunti in modo completo così da non studiare gli argomenti in modo approssimativo e gli appunti devono essere riordinati laddove ci sono delle imprecisioni.» (Filippo, classe I)
«Le maggiori difficoltà che ho incontrato sono state le insufficienze e le strillate di mia madre! L’unica cosa che mi ha aiutato è stata semplicemente lo studio.» (Lucas, classe I)
«Se studi la sera prima, se ti va bene, prendi 3.5! Ho quindi cambiato il mio modo di organizzare il tempo in modo molto più produttivo.» (Nicolò, classe II)
«Ho trovato un po’ difficile il passaggio dalle medie, perché ho dovuto cominciare a rimboccarmi le maniche. Alle scuole medie studiavo 5 minuti per ogni materia e andavo bene, ora per andare bene bisogna prendere appunti in classe e studiare a casa con costanza, non solo la sera prima a casa.» (Eric, classe II)
«Per me il primo anno è stato uno scalino diverso rispetto alle medie perché bisognava imparare a prendere appunti, seguire con attenzione le lezioni (anche perché la percentuale più alta di studio la si fa stando attenti in classe) e ripassare a casa. Insomma è stato abbastanza difficile, lo devo proprio ammettere, ma è anche vero che tanto dipende da come hai affrontato le scuole medie: essere già organizzati e costanti nello studio è un buon aiuto. Se invece sei una di quelle persone che alle medie andava bene alle verifiche anche senza studiare o ripassare (come me, per esempio), sappi che questo approccio non sarà più sufficiente.» (Dafina, classe III)
«Non studio più a memoria come facevo alle medie, ma studio per comprendere e assimilare quello che abbiamo fatto in classe.» (Cristian, classe II)
«Il passaggio l’ho trovato abbastanza impegnativo poiché bisogna imparare a sviluppare un ragionamento.» (Joel, classe II)
«Secondo me funziona così: devi cercare di puntare il più in alto possibile con i tuoi obbiettivi e poi vedrai che riuscirai a centrarli. Ti faccio un esempio. Se devi studiare delle pagine di Storia per una verifica e devi sapere non bene, ma benissimo tutti i temi di cui parla, una cosa che ti consiglio (e che ho imparato a fare) è non limitarti solamente a leggerle: sottolinea, aggiungi delle parole chiave che ti possano aiutare a ricordare, oppure fai delle mappe concettuali; scrivi in ordine su un foglio bianco tutto quello che sai su un argomento e poi riguardalo cercando i punti che hai dimenticato o che non hai scritto perché non li sapevi. Questo è il metodo di studio migliore perché aiuta a darti un ordine nella testa e perché, scrivendo, impari a capire quanto sai realmente e quindi se sei abbastanza pronto per la verifica.» (Dafina, classe III)
«Leggere, leggere e leggere. Tutto il percorso verte sulla capacità di articolare con efficacia i propri pensieri (scritti e orali), di sviluppare un pensiero critico, di comunicare con i compagni, con i professori e di entrare in dialogo con i testi che si dovranno affrontare. La lettura autonoma e costante è il più importante esercizio per mantenere sempre la mente attiva: una mente allenata è una mente flessibile, in grado di destreggiarsi senza troppe difficoltà anche nelle situazioni più complesse.» (Elia, classe IV)
«Io ho ancora del tempo libero, anche se meno di prima. Non ho dovuto lasciare hobby o interessi, ma ho dovuto ridurre il tempo che gli dedico. Per esempio: prima giocavo a calcio tre volte a settimana, ora solo una. Cerco comunque di bilanciare lo studio con il divertimento, perché penso che entrambi siano importanti per la mia crescita personale e sociale.» (Gioele, classe II)
«Mi sveglio alle 6:30, esco di casa alle 7. Durante il viaggio studio un po’ o leggo prima di iniziare la scuola. Sul pranzo mangio e faccio una pausa, oppure, se è necessario, studio così da risparmiare tempo la sera e andare a letto prima. Nel weekend cerco di studiare tanto, soprattutto la mattina e se necessario il pomeriggio, per potermi rilassare la sera. Di solito scelgo il venerdì o il sabato per uscire, mentre vado a letto presto le altre sere.» (Clara, classe IV)
«Principalmente studio nel weekend e la sera dopo aver fatto sport. Se ci si organizza bene è possibile continuare a praticare sport in modo regolare. Io faccio sport cinque giorni a settimana e tengo sempre la domenica per dedicarmi allo studio in modo più intenso. Negli altri giorni solitamente ripasso la sera oppure durante le pause pranzo. Capita anche che abbiamo delle ore buche che sono ottime per studiare.» (Filippo, classe IV)
«Non bisogna fare troppe rinunce, secondo me; basta organizzare bene il tempo: uscire una sera anziché non due nel weekend; non procrastinare troppo quando si torna a casa la sera; cercare di andare a letto presto quando si può.» (Clara, classe IV)
«Essendo una sportiva, il tempo libero a mia disposizione è estremamente limitato e spesso mi ritrovo con l’acqua alla gola. Da quando ho iniziato a frequentare le Scuole medie superiori il mio tempo dedicato allo sport è aumentato notevolmente, ma quando finirà la stagione delle competizioni smetterò con la pratica del mio sport per dedicarmi completamente alla scuola, al tempo libero e agli amici.» (Alice, classe IV)
«Io riesco a gestirmi tranquillamente e lo studio, alla fine, non porta via troppo tempo: infatti ho sempre continuato a fare sport e a uscire con gli amici. Se però volete eccellere nei voti scolastici, probabilmente dovrete sacrificare qualche ora in più.» (Samuele, classe IV)
«All’inizio ho provato a continuare a praticare danza classica, tuttavia in seconda l’ho abbandonata. Questo perché svolgevo quattro lezioni a settimana e la mole di lavoro era troppa. Ora mi ritrovo ad avere abbastanza tempo libero nel fine settimana, ma raramente in settimana, anche se devo ammettere che certe volte me lo concedo, giusto per poter staccare un attimo la testa e prendermi cura di me.» (Dalì, classe IV)
«La mia settimana scolastica è variata molto di anno in anno. Personalmente ho trovato falso ciò che mi veniva detto alle medie, ovvero che il primo anno è l’anno più difficile. Secondo me ogni anno diventa più difficile e bisogna impegnarsi sempre di più. Il primo anno l’ho svolto come alle medie studiando poco, giocando a calcio e uscendo tutti i giorni del weekend. Poi però le cose si sono complicate. Andando avanti si sono aggiunte delle materie e le tematiche svolte a lezione si sono complicate. Le ore di lezione sono leggermente di più rispetto alle medie e cambiano gli orari in cui finisci o inizi.» (Daniele, classe IV)
«Dei buoni voti alla fine delle medie non assicurano dei buoni risultati alle Scuole medie superiori: dovete avere voglia di studiare; ma, diciamocelo, quanti ragazzi hanno veramente voglia di studiare? Per lo meno bisogna essere consapevoli delle proprie capacità di concentrazione, di organizzazione e impegno. Se siete stati convinti dai vostri genitori, pensateci ancora una volta perché poi non saranno loro a dover investire tanto tempo, voglia ed energia nello studio (e di certo ne serve molta).» (Alice, classe III)
«Dopo quattro anni posso dire che sono felice della mia scelta. Dopo le medie avevo paura di non essere all’altezza delle Scuole medie superiori dato che mi è sempre stato detto che era un percorso troppo difficile, il che è vero; ma posso testimoniare che non è impossibile. Dunque non scoraggiarti! Ora sono contenta di aver imparato tante cose che, altrimenti, non avrei mai saputo; e sono anche contenta perché ho fatto tante nuove e bellissime amicizie e sono riuscita a superare molte difficoltà.» (Melina, classe IV)
«Il Liceo o la SCC non sono le uniche scuole in Ticino: abbiamo moltissime opzioni e prima di scegliere si deve pensare bene e confrontarsi con persone con una certa esperienza, a partire dai propri genitori. Se non si prende questa strada non significa che si è inferiori agli altri: vi assicuro che conosco gente alle Scuole medie superiori che non sanno chi sia Napoleone!» (Simone, classe I)
«Dai il meglio di te e non essere superficiale quando scrivi i tuoi testi.» (Viola, classe I)
«La difficoltà maggiore che sto riscontrando è la poca concentrazione durante le lezioni, che poi va a danneggiare il risultato delle verifiche: io sto cercando di combatterla spostandomi nelle prime file dell’aula.» (Ezio, classe I)
«In classe è importante prendere appunti perché i professori non ti danno più le schede da fare insieme.» (Matilde, classe I)
«A un allievo di prima suggerisco di stare attento le prime settimane per capire come si deve stare a scuola. Il metodo di studio, i professori, i compagni, la quantità di studio, il tempo a disposizione: tutte queste cose bisogna assimilarle e capirle nelle prime settimane.» (Gabriel, classe II)
«L’errore più grande che ho visto, ed è molto frequente, è iscriversi al Liceo o alla SCC perché si iscrivono i propri amici o scegliere l’Opzione specifica che scelgono gli amici o che ha fatto qualche parente anni prima. Alla fine si tratta del tuo futuro, non devi seguire la massa: può diventare un gran peso frequentare per quattro anni una scuola con delle materie che non vuoi studiare davvero. Meno grave invece è capirlo in prima: personalmente ho visto tantissime persone essere bocciate perché avevano capito che le Scuole medie superiori non facevano per loro; e questa esperienza le ha aiutate a trovare la strada più giusta per loro.» (Niccolò, classe III)
«Anche nelle settimane in cui ti sembra di non avere nulla da studiare, fai almeno un’ora al giorno di studio tranquillo, così da portarti avanti per quando arrivano le settimane piene.» (Clara, classe IV)
«Non ammazzarti di studio inutile; dormi tanto e quando studi sii efficiente e concentrato. Trova i metodi che funzionano meglio per te e goditi tutto il tempo libero che la scuola lascia. Vedrai che così imparerai ad apprezzare anche lo studio e sarà tutto più facile.» (Chiara, classe IV)
«Per concludere: sì, è vero, sarà tutto un po’ più complicato; ma se ti prepari un bel piano di studio, se fai domande ai professori quando non hai capito qualcosa (anche vincendo la tua timidezza), se ti impegni sempre e fai il possibile per non mollare nei momenti difficili (che sono quelli che ti faranno crescere di più), se rispetti sempre gli altri e ti fai rispettare, vedrai che questi quattro anni passeranno veloci e quando finirai ti mancheranno tanto.» (Dafina, classe III)