Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Glossario di statistica criminale


Cifre nere

Con questo termine si indicano tutti quei reati che non entrano a conoscenza delle autorità di polizia. I motivi possono essere molteplici: vergogna (reati sessuali), paura (in casi di intimidazione), senso d'onore, ecc.. In generale, più il delitto è percepito come grave, più spesso verrà denunciato. Ad esempio, in Svizzera, i furti per un ammontare inferiore ai 100 CHF sono denunciati solo nel 20% dei casi; la percentuale sale all'82% per furti superiori ai 500 CHF (Killias 1989).

Indice di criminalità

Un indicatore di criminalità è una qualsiasi variabile che, al variare del numero e della gravità dei fenomeni di devianza, aumenti o diminuisca di valore in maniera proporzionale. Esistono molti indicatori della criminalità (o delittuosità), con gradi più o meno alti di attendibilità, basati in genere sul numero di denuncie registrate dalla polizia, sul numero di condanne comminate dai tribunali, sul numero di detenuti nelle prigioni. Esiste tuttavia una regola d'oro nella criminologia comparata, per cui un indicatore della criminalità è tanto più valido quanto più precoce risulta essere la fase procedurale a cui si riferisce.

Normalizzazione

I tassi sulla criminalità, in luogo di essere presentati in valore assoluto, vengono spesso riferiti ("normalizzati") al numero dei componenti di un quartiere, città, cantone, gruppo etnico o d'età, e così via. La frequenza con cui un particolare reato viene perpetrato può infatti acquistare un significato del tutto nuovo quando rapportato al numero di persone bersaglio:

Tasso sulla criminalità

Questo numero viene quindi moltiplicato per una costante, l'unità di esposizione. Si è soliti calcolare i tassi di esposizione con una costante di 100'000. Nella pratica ciò significa affermare, ad esempio, che il tasso annuo di suicidi ammonta a 33 per 100'000 residenti uomini, ma solo a 11 per 100'000 residenti donne.

Statistiche di entrata

Conteggi basati sulla raccolta delle informazioni nel momento stesso in cui queste giungono a conoscenza della polizia. Presentano molti vantaggi, e qualche svantaggio. Basandosi su di un'interpretazione immediata dei fatti, risultano imprecisi e generici. Vi sono ad esempio denuncie che risulteranno false ad un esame più approfondito. Nelle statistiche di entrata figurano anche tutti quegli interventi che non sfociano necessariamente in reati, ma che impegnano in misura non indifferente la polizia (risse, liti in famiglia, falsi allarmi, ecc..). Le statistiche d'entrata sono decisive all'impostazione di un'analisi tattica (quasi in tempo reale) del fenomeno criminale, e pertanto di un più mirato ed efficace impiego delle risorse repressive.

Statistiche di uscita

Conteggi basati sulle denuncie fatte dalla polizia all'autorità, ovvero di quegli avvenimenti trasmessi al giudice. Rispetto agli avvenimenti conteggiati in entrata dalla polizia, quelli trasmessi al magistrato ne rappresentano solo una frazione. Di questi, del resto, solo una parte sfocerà in un processo, e solo una parte di questi ultimi sarà seguito da una condanna. Le statistiche giudiziarie, penitenziarie e di polizia riflettono pertanto specifiche realtà, tappe di un lungo iter giudiziario.