Chiusure straordinarie il 2 e il 16 agosto 2024
Tutti gli uffici dell'Amministrazione cantonale rimarranno chiusi venerdì 2 e venerdì 16 agosto 2024.
Le case protette accolgono donne e madri con i loro figli, che hanno l’esigenza di allontanarsi dal domicilio per motivi di violenza domestica (fisica, psichica, economica, sociale, sessuale). Oltre alla messa in protezione, è possibile ricevere in modo anonimo e gratuito una consulenza nell'ambito della violenza domestica.
Le strutture possono accogliere donne e madri con il loro figli, secondo alcuni criteri di ammissione che vengono valutati direttamente con il personale educativo.
Di regola non vengono accolte donne con un disagio psicologico importante (che richiede cure specialistiche) o donne che fanno consumo di sostanze stupefacenti o di alcol. Per questa particolare casistica si fa infatti capo a strutture specifiche, ad esempio a Casa Santa Elisabetta, che si occupa anche di questa tipologia di utenza.
Le operatrici offrono un accompagnamento educativo nell’affrontare la situazione di violenza vissuta. La protezione, l’ascolto e il sostegno sono gli obiettivi principali dell’accompagnamento proposto.
Le donne vengono informate in merito alle varie opportunità e viene organizzato un lavoro di rete con il coinvolgimento di diversi professionisti (avvocati, polizia, Servizio LAV, scuole). La donna rimane in ogni momento responsabile del suo progetto e decide come portare avanti il suo percorso.
Le strutture chiedono di rispettare alcune regole per garantire la sicurezza degli ospiti (ad es. telecamere, chiusura delle porte a chiave, ecc.).
Ogni donna ha a disposizione una o più camere, a dipendenza del numero e dell’età dei figli, all’interno di un appartamento condiviso con altre ospiti. Gli spazi quali il bagno, la cucina e la sala sono in comune.
La presenza educativa non è garantita 24 h/24 ma è adeguata ai bisogni delle donne accolte, all’organizzazione della quotidianità e alle attività che vengono proposte. Di notte le operatrici sono raggiungibili tramite il picchetto telefonico.
Le operatrici delle case hanno una formazione in lavoro sociale. Delle collaborazioni multidisciplinari con i professionisti presenti sul territorio vengono organizzate in base ai bisogni della donna accolta (ad es. sostegno psicologico).
Il tempo di permanenza presso la struttura varia in base al progetto della persona accolta (da una notte fino a 6 mesi). Non vige nessun obbligo minimo di permanenza.
La Legge federale concernente l’aiuto alle vittime di reati (LAV) garantisce la copertura integrale dei costi del soggiorno delle ospiti e dei loro figli per una durata di 35 giorni.
Se la permanenza si prolunga oltre i 35 giorni, il costo viene parzialmente coperto dalla LAV per un massimo di sei mesi. All’ospite viene richiesto un contributo giornaliero di fr. 30 per adulto e di fr. 20 per minore, nella misura in cui le sue condizioni finanziarie lo consentano.
Nel caso di situazioni particolari può essere valutato l’esonero dal pagamento di questa quota o un supporto tramite l’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento.
La situazione economica della persona accolta non deve rappresentare un ostacolo alla messa in protezione: la priorità rimane la protezione delle donne e dei loro figli. Le modalità di pagamento potranno essere discusse direttamente con le strutture al termine del soggiorno.
Le strutture sono distribuite su tutto il territorio. L’indirizzo rimane tuttavia riservato, in modo tale da garantire la sicurezza degli ospiti.
La messa in protezione può essere organizzata 24 h/24 chiamando direttamente i picchetti telefonici:
È inoltre possibile contattare il Servizio per l'aiuto alle vittime di reati (Servizio LAV) al numero 0800 866 866, in particolare per richiedere una consulenza.