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Alluvione del 2001

L'alluvione del 15 luglio 2001 ha dimostrato l'efficacia degli investimenti fatti.

Domenica 15 luglio si sono misurati a Lugano precipitazioni pari a 82,7 l/m2: la gran parte di queste sono cadute in occasione di un violento temporale abbattutosi tra le 17.30 e le 18.30; durante quest'ora sono caduti complessivamente 52 l/m2 con punte d'intensità che hanno raggiunto quasi i 15 l/m2 in 10 minuti.

I valori massimi misurati finora nella stazione di Lugano sono quelli del 1911, durante la notte tra il 21 e il 22 agosto: in 7,5 ore sono caduti ben 203 l/mq, con un'intensità media di 27 l/m2.

I danni sono stati importanti e vengono stimati in diversi milioni di Fr. e si concentrano nella zona di Maglio di Colla e sul Piano della Stampa.

Dall'analisi dell'evento e dei danni causati si osserva comunque che nelle zone coperte da bosco non si sono prodotti dei fenomeni erosivi potenzialmente pericolosi, lo stesso si può affermare per i corsi d'acqua e i loro bacini risanati in 120 anni d'attività.

Gli eventi più importanti sono quelli registrati nella zona montana della Val Saslina, al di sopra del bosco, a quota 1'700-1'800 metri, dove si sono staccati due franamenti superficiali: questi, concentrandosi nell'alveo dei corsi d'acqua sottostanti, li hanno devastati con erosioni e colate di detriti.

Molti danni sono riconducibili alla forte urbanizzazione che spesso ha costretto i corsi d'acqua in alvei troppo stretti che ne limitano il deflusso con la costruzione di manufatti sottodimensionati.

Nel comparto urbano l'impermeabilizzazione del terreno, legata alle costruzioni, comporta inoltre una diminuzione del tempo di afflusso delle precipitazioni nei corsi d'acqua con conseguenti punte di piena più importanti.

Con l'aumento della densità d'insediamento il danno potenziale è sensibilmente aumentato: anche in occasione di alluvioni di media intensità il danno può essere subito importante.