La riforma Cantone e Comuni è un progetto al passo con i tempi che vuole riordinare e ridefinire i rapporti fra Comuni e Cantone. Questo si rende necessario perché negli ultimi decenni abbiamo assistito a una centralizzazione dei compiti a scapito dell’autonomia comunale, sia dal punto di vista decisionale sia finanziario. Esigenze sociali sempre più complesse e il moltiplicarsi delle leggi hanno aggrovigliato i rapporti fra i due livelli istituzionali, determinando una perdita di efficacia ed efficienza delle politiche pubbliche di Comuni e Cantone.
La riforma intende dunque ripristinare un sistema istituzionale performante, lineare e trasparente, che rafforzi la capacità di azione soprattutto a livello locale, in nome di un principio molto importante: quello della prossimità fra il Cittadino e le autorità. La salute del federalismo passa proprio dal rispetto del principio di sussidiarietà e da tre livelli istituzionali – comunale, cantonale, federale – tonici e intraprendenti. Quindi protagonisti.
Si tratta di uno dei cantieri più importanti degli ultimi e dei prossimi anni, forte del sostegno del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio e condotto, insieme, da rappresentanti comunali e cantonali.
La riforma non mira a semplici correttivi. Partendo da una nuova geografia comunale disegnata dal Piano cantonale delle aggregazioni, s’intende revisionare strutturalmente i compiti e i flussi esistenti, che implicheranno a loro volta la riconfigurazione del sistema perequativo – perno della storica solidarietà fra i Comuni stessi – e la riorganizzazione dell'amministrazione cantonale e comunale.
Una riforma che mira a migliorare lo Stato e servire meglio il Cittadino.
La riforma Cantone e Comuni è un progetto al passo con i tempi che vuole riordinare e ridefinire i rapporti fra Comuni e Cantone. Questo si rende necessario perché negli ultimi decenni abbiamo assistito a una centralizzazione dei compiti a scapito dell’autonomia comunale, sia dal punto di vista decisionale sia finanziario. Esigenze sociali sempre più complesse e il moltiplicarsi delle leggi hanno aggrovigliato i rapporti fra i due livelli istituzionali, determinando una perdita di efficacia ed efficienza delle politiche pubbliche di Comuni e Cantone.
La riforma intende dunque ripristinare un sistema istituzionale performante, lineare e trasparente, che rafforzi la capacità di azione soprattutto a livello locale, in nome di un principio molto importante: quello della prossimità fra il Cittadino e le autorità. La salute del federalismo passa proprio dal rispetto del principio di sussidiarietà e da tre livelli istituzionali – comunale, cantonale, federale – tonici e intraprendenti. Quindi protagonisti.
Si tratta di uno dei cantieri più importanti degli ultimi e dei prossimi anni, forte del sostegno del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio e condotto, insieme, da rappresentanti comunali e cantonali.
La riforma non mira a semplici correttivi. Partendo da una nuova geografia comunale disegnata dal Piano cantonale delle aggregazioni, s’intende revisionare strutturalmente i compiti e i flussi esistenti, che implicheranno a loro volta la riconfigurazione del sistema perequativo – perno della storica solidarietà fra i Comuni stessi – e la riorganizzazione dell'amministrazione cantonale e comunale.
Una riforma che mira a migliorare lo Stato e servire meglio il Cittadino.