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L’impostazione della riforma è stata sviluppata nel documento “Ticino 2020: per un Cantone al passo coi tempi” – allestito nel gennaio 2014 da un Gruppo di lavoro interdipartimentale su incarico del Consiglio di Stato – che pone le basi metodologiche e organizzative di una revisione che si muove su più livelli. Questo approccio è stato in seguito affinato nel Rapporto strategico (dicembre 2015). Per raggiungere gli obiettivi della riforma Ticino 2020 occorre agire su cinque piani diversi, ma intensamente correlati. Un’impostazione che permette una riforma strutturale – e non semplicemente correttiva – che aggiorni, con coerenza e visione d’insieme, i rapporti fra Cantone e Comuni.
La riforma Ticino 2020 si basa su un principio fondamentale che ispira e vincola l’intero processo di revisione: la neutralità di bilancio. Cosa significa? La somma complessiva dei costi a carico del Cantone e dei Comuni non potrà aumentare rispetto a prima, a parità di compiti svolti e prestazioni erogate.
Gli effetti finanziari verticali e orizzontali della riforma necessiteranno una neutralizzazione attraverso gli strumenti del moltiplicatore politico d’imposta (a livello comunale), del coefficiente d’imposta (a livello cantonale) e della perequazione finanziaria, affinché il risultato finale per l’insieme dei Comuni e del Cantone sia neutro.