Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
"In Ticino? Non tornerò troppo presto". Invece, poi...
Professione
Plant Manager produzione biotecnologia
Anno di nascita
1972
Comune d'origine
Cresciano
Attuale residenza
Collina d'Oro
Ha soggiornato fuori Cantone dal
1991 al 1996
Dove
Svizzera francese (Losanna)
I giovani emigranti tendono a giudicare il Ticino in maniera ambivalente: da una parte è (e sempre rimarrà) casa, il luogo degli affetti; dall'altra, è visto come una realtà periferica nella quale è molto improbabile che vi si farà presto ritorno. Molto improbabile, ma non impossibile come ben sa Antonio Tognini, dipendente alla Cerbios Pharma di Barbengo. "Durante gli anni dell'università ho frequentato pochissimo il Ticino, lo vedevo come una realtà piuttosto chiusa in sé stessa e poco dinamica. Non ipotizzavo in nessun modo un ritorno a breve termine".
E poi, cosa è successo?
"Il mio ritorno è stato in qualche modo casuale. Avevo già trovato un posto di dottorato presso l’università di Neuchâtel focalizzato sull'estrazione di prodotti con potenziale interesse farmaceutico da piante e - nell’attesa di iniziare il lavoro di dottorato - avevo cercato un posto per uno stage lavorativo presso un’industria farmaceutica. Questa esperienza mi ha appassionato a tal punto che ho rinunciato al lavoro di dottorato per entrare a far parte dell’organico di quest’azienda, tuttora il mio datore di lavoro".
Quali caratteristiche del suo attuale posto di lavoro l'hanno convinta?
"Sono tre. Innanzitutto il carattere innovativo che contraddistingue l'azienda, seguito dalla possibilità di crescita professionale all’interno dell’azienda stessa. Infine, non da ultimo, penso che a pesare sia anche l'aspetto economico e quindi quello della remunerazione, che deve essere concorrenziale rispetto a quanto proposto nel resto del Paese".
Era quindi il momento giusto per tornare a casa?
"Il momento giusto per tornare non credo che ci sia, dipende dai desideri e dalle motivazioni personali. Sicuramente il mercato ticinese è più ristretto e offre meno possibilità di lavoro rispetto al resto del mercato".
Anche dal punto di vista accademico, sono migliaia gli studenti che ogni anno si devono allontanare dal Cantone per studiare.
"È stato anche il mio caso, al termine del liceo scientifico: dato che un'università in Ticino ancora non esisteva, anziché spostarmi in Italia ho preferito andare a Losanna per specializzarmi in chimica alimentare e scrivere il lavoro di diploma sul tema della sintesi organica. Una scelta che giudico importante poiché - da un lato - mi ha consentito di avvicinarmi a una seconda lingua nazionale, nonché a una cultura diversa da quella ticinese. In secondo luogo è stato fondamentale "uscire dal nido" e imparare a gestire un budget, prendersi cura dell'appartamento e vivere in autonomia. Una strada, insomma, che consiglierei a tutti".