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Gabriele Donati

La passione per il contrabbasso e l'avventura a New York City

Professione
musicista, grafico e web developer

Anno di nascita
1974

Comune d'origine
Muzzano

Fuori Cantone dal
1995, negli Stati Uniti

Attuale residenza
New York City

Gabriele Donati ha lasciato il Canton Ticino in nome della musica jazz. Contrabbassista professionista, si è trasferito nella Grande Mela nel 1995 subito dopo aver ottenuto la maturità in un liceo di Lugano. "Quando sono atterrato negli Stati Uniti non avrei mai pensato che avrei potuto restarci per sempre. L'istinto di rientrare era spesso presente".

E come hai fatto a resistere?
"Non ci sono riuscito. Nel 2001 mi sono trasferito in Ticino dove ho vissuto per quasi due anni. Si trattava di un passo dovuto, ma le cose non hanno funzionato come previsto e sono "scappato" di nuovo a New York. Da allora mi son messo l'anima in pace e dubito di tornare presto in Svizzera".

Tornando indietro, rifaresti le stesse scelte?
"La verità è che di scelte deliberate ne facciamo ben poche nella vita. Forse godiamo di questo privilegio due o tre volte al massimo, mentre il resto del tempo lo passiamo a far fronte alle conseguenze di quanto deciso. Tutto ciò per dire che una di queste scelte è stata quella di trasferirmi a New York, e credo di poter dire che rifarei tutto senza la minima incertezza".

La tua esperienza all'estero è legata a doppio filo alla tua professione. Pensi che per un musicista sia obbligatorio valutare la possibilità di partire?
"Alla luce di quanto vissuto non posso che consigliare un periodo fuori dai confini ticinesi a tutti coloro che amano la musica. Al momento della mia partenza un collega musicista mi disse: "Non andare a New York, non sei pronto". Io la vedo esattamente all'opposto: meno pronto sei e meglio è".

Qual è l'esperienza più negativa vissuta nel tuo soggiorno a New York?
"Gli ostacoli ci sono ovviamente stati e certo ci saranno anche in futuro, ma io non li vedo come aspetti negativi. Posso dire che alla fine dell'adolescenza, durante gli anni formativi più importanti della mia vita, sono stato catapultato in mezzo a un mare chiamato New York. Ho così dovuto imparare a nuotare e oggi sono quello che sono grazie a (o a causa di) questa città".

Hai tuttavia mantenuto uno stretto legame con il Canton Ticino...
"Certo, il mio amore per la buona cucina è più vivo che mai e per questo contrabbando chili di pepe della Valle Maggia ogni volta che torno a casa. I legami che mantengo in Svizzera sono familiari e legati alle amicizie d'infanzia. Con Karim Varini, attivo a Lugano, sono inoltre co-fondatore di TimeRepublik, una banca del tempo dove i partecipanti mettono a disposizione non il denaro, ma il loro tempo. Ogni estate, infine, torno in Ticino per suonare".

Vivi in una delle più grandi metropoli del mondo. Che visione hai del tuo luogo d'origine?
"Io descrivo sempre Lugano come l'altra Rio de Janeiro, quella con il lago. Il paesaggio che delineo è simile a quello dei romanzi di Hesse, dei quadri di Segantini o delle sinfonie di Bruckner. Per quanto riguarda il mio punto di vista, invece, penso al Ticino come un mondo in miniatura, simile a quelli intrappolati nelle sfere di Natale che quando le agiti la neve avvolge tutto". 

(Intervista raccolta nel marzo 2013 da Mattia Bertoldi)

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