Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Nella prima fase, volta alla definizione del contesto e caratterizzata da tre distinti momenti (il primo di lavoro a coppie, il secondo di condivisione in gruppo e il terzo di condivisione in sessione plenaria), i partecipanti sono stati invitati dapprima a rispondere alle domande di ingaggio.
Tra i punti di forza del sistema scolastico ticinese sono stati più volte menzionati il sistema duale, l’ottima distribuzione sul territorio e la presenza sullo stesso delle università, l’insegnamento delle lingue, i percorsi «passerella», le uscite didattiche sul territorio e la permeabilità del sistema. D’altra parte, molti partecipanti hanno evidenziato come punti di debolezza del sistema la sua incapacità ad innovarsi, riformarsi e adattarsi ai cambiamenti. Oltre a ciò sono stati individuati come debolezze anche la scarsità dei posti di tirocinio offerti dalle imprese, la troppa attenzione posta sulle lingue nazionali, nonché la difficoltà nel reperire quadri scolastici formati e motivati, dovuta alla perdita di attrattiva della professione di insegnante.
Per assumere il ruolo di facilitatore nel superamento dell’individualismo, della mancanza di partecipazione e della chiusura mentale, la scuola dovrà favorire maggiormente gli scambi e la mobilità tra studenti. Inoltre, i curriculum dovranno essere integrati con informazioni/prospettive di parti diverse del mondo. Sarà necessario sviluppare o approfondire una formazione per insegnanti che li prepari a trasmettere agli allievi un senso di appartenenza. Infine, bisognerà rendere operativi i concetti di inclusione e partecipazione attiva, favorendo i principi di autonomia, autodeterminazione e responsabilizzazione. Un ruolo importante in questo senso dovrebbero averlo anche l’insegnamento civico e l’educazione alla democrazia. I punti di forza individuati nella prima domanda dovranno comunque essere mantenuti anche in futuro.
In primo luogo andrà invertita la «fuga dei cervelli», per impedire che personale qualificato abbandoni il cantone. Per contrastare questo fenomeno bisognerà inoltre agevolare l’accesso all’insegnamento a persone con profili non canonici. In secondo luogo sarà necessario migliorare le condizioni di lavoro dei docenti e riconoscere il ruolo sociale della professione. Infine, sarà necessario che i docenti stessi si tengano aggiornati costantemente tramite corsi di formazione continua, in modo che possano sviluppare le competenze per insegnare in una società in costante cambiamento.
Successivamente sono stati formati dei gruppi, a ognuno dei quali è stato chiesto di sintetizzare quanto emerso nel lavoro a coppie. La domanda principale era: quale tipo di futuro vedete per il sistema formativo ticinese? Le singole risposte sono poi state condivise in sessione plenaria. Di seguito, è elencata una parte degli aspetti emersi.