Seconda Fase
La seconda fase è denominata «Kill the holy cow» e prevede due distinti momenti: un lavoro di gruppo e un momento di condivisione in sessione plenaria. Ai partecipanti è stato chiesto di individuare i fattori limitanti (le cosiddette «vacche sacre») nella sfera del lavoro, del reddito e della conciliabilità lavoro-vita privata del Cantone nei prossimi 20 anni, allo scopo di affrontarli, ridurli ed eliminarli.
Di seguito, è elencata una sintesi degli elementi emersi in sessione plenaria, a volte anche in chiave volutamente provocatoria:
- «Si è sempre fatto così»: diffidenza verso il cambiamento
- Lo Stato come «problem solver» universale, incaricato di risolvere qualsiasi problema della cittadinanza, dalla «culla alla bara».
- Stato paternalista e regolatore.
- Centralità del lavoro («si vive per lavorare», «il lavoro è sacrificio», «il lavoro nobilita»).
- Campanilismo e frammentazione in compartimenti stagni.
- «Complesso della minoranza» e mancanza di un’autostima collettiva, che spingono il cittadino ticinese a rivendicare diritti.
- Mancanza di divisione del lavoro (tipicamente l’uomo lavora al 100%, la donna a percentuale ridotta).
- «Tavolo di sasso» (centri di potere decisionale, non per forza istituzionale).
- Visione dell’altro come antagonista, concorrente: prevale la paura di perdere qualcosa in una logica di confronto/scontro.
- Diritti acquisiti (es. privilegi generazionali nella previdenza).