Seconda Fase
Nella seconda fase, denominata «Kill the holy cow», i partecipanti sono stati impegnati nell’individuazione di fattori limitanti (le cosiddette «vacche sacre») nella sfera della trasformazione digitale del Cantone nei prossimi 20 anni, allo scopo di affrontarli, ridurli ed eliminarli. Questo esercizio prevedeva due distinti momenti: un lavoro di gruppo e un momento di condivisione in sessione plenaria.
Di seguito, è elencata una sintesi degli elementi emersi in sessione plenaria, a volte anche in chiave volutamente provocatoria:
- La paura e la diffidenza nei confronti delle nuove tecnologie, che indeboliscono il processo di accettazione sociale della trasformazione digitale
- La paura del cambiamento, emersa anche nei workshop precedenti
- L’inesistenza di una cultura dell’errore e del fallimento, che in Ticino si traduce spesso nell’idea radicatissima (ma sbagliata) che il cambiamento non debba portare rischi ma solo vantaggi
- Le preoccupazioni riguardo alla «privacy» dei dati e scarsa volontà di condividere i dati personali
- La convinzione che «tecnologia» e «digitale» siano la stessa cosa
- L’idea che lo Stato sia garante universale della sicurezza
- La convinzione che il settore pubblico sia lento nei cambiamenti, mentre quello privato veloce
- L’impressione che i giovani abbiano per natura competenze digitali,mentre le persone in età avanzata no
- L’abitudine e l’inerzia («Si è sempre fatto così!»)
- I fattori legati al quadro normativo
- La necessità di esperienza per sviluppare senso critico