Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
La Svizzera porta avanti la sua politica europea sulla via bilaterale. Le questioni concrete nonché le richieste sono disciplinate di concerto con l’UE tramite accordi bilaterali vertenti su settori specifici. Dall’Accordo di libero scambio del 1972, la rete di accordi è stata continuamente ampliata in particolar modo mediante la conclusione degli Accordi bilaterali I e II. Quest’ultimi consentono un accesso reciproco ed esteso al mercato di entrambe le Parti e costituiscono le fondamenta di una stretta collaborazione nei settori della ricerca, della sicurezza, dell’asilo, dell’ambiente e della cultura. L’UE è il partner commerciale più importante della Svizzera. Circa il 60% delle esportazioni elvetiche è diretto verso l’UE e l’80% delle importazioni proviene da Stati membri. Insieme a Stati Uniti, Cina e Russia, la Svizzera è a sua volta il partner commerciale più importante dell’UE. La collaborazione tra UE e Svizzera è regolata da una serie di accordi bilaterali, che ora la Svizzera dovrà applicare con efficienza, garantendone il rispetto.Grazie alla “via bilaterale”, la Svizzera può condurre una politica di apertura e di cooperazione con i suoi vicini europei. Il popolo svizzero l’ha avallata e suffragata in occasione delle votazioni federali di febbraio 2009.
Ad ogni allargamento dell'Unione europea, gli Accordi vengono estesi automaticamente ai nuovi Stati membri, dal momento che essi sono parte dell'acquis dell'Unione che questi Stati recepiscono aderendo all'UE. Nel caso della libera circolazione delle persone invece, le modalità di estensione ai nuovi Paesi membri devono essere negoziate (disposizioni transitorie) e definite per ogni singolo allargamento tramite un protocollo all'Accordo. Per quanto concerne i dieci Stati che hanno aderito all'UE nel 2004, queste modalità sono disciplinate nel Protocollo aggiuntivo, entrato in vigore il 1° aprile 2006.
Nel suo Rapporto Europa 2006, il Consiglio federale è giunto alla conclusione che, attualmente, un ulteriore sviluppo dei trattati bilaterali esistenti costituisce il miglior modo per preservare gli interessi materiali e gli ideali della Svizzera in linea con la sua politica europea. Concretamente, le priorità stabilite dal Consiglio federale sono le seguenti: