Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Terza edizione
Spazio a particolari valori su cui la scuola può fermarsi a riflettere: pensiero, curiosità, empatia e cooperazione, coraggio, tenacia.
Bellinzona, 20-21 aprile 2018
CONFERENZA
CONFERENZA 1.
ore 18.30-19.45, Teatro Sociale
PENSIERO, MENTE E SENTIMENTI
Vittorino Andreoli
Verrà proposto un breve viaggio dentro il cervello per mostrare la straordinarietà della rete neuronale umana per le funzioni mentali della razionalità e dell'affettività (emozioni e sentimenti). All’interno di questo “scenario” si vedrà come il pensiero sia un motore capace di esplorare e capire il mondo, ma soprattutto di creare: il pensiero genera pensieri e riesce a meravigliare, a stupire, a svelare ciò che si trova dentro la potenzialità di tale straordinario strumento umano. E a questo punto verrà inserito lo strumento digitale in una comparazione capace di evidenziare come sarebbe follia sostituire la mente con il “telefonino”, e quali sarebbero gli effetti che comporterebbe questa sostituzione, mentre si mostrerà come la digitalità possa essere utile se si pone al servizio della mente e del pensiero. Verrà esposto infine qualche esempio preso dalla Scienza che deve diventare tema principale dell’educazione.
Vittorino Andreoli, psichiatra di fama internazionale, ha trascorso molti anni dentro i laboratori dello studio del cervello, dedicandosi poi all’analisi del comportamento umano e ai suoi pregi e difetti (disturbi). È profondamente convinto che l’educazione, intesa come esempio e relazione tra padri e figli e tra insegnanti e allievi, sia la chiave per permettere un passaggio generazionale che si arricchisce tenendo conto della Storia e delle tecnologie. La relazione educativa fissa i ruoli, ma è aperta alle innovazioni che sovente portano il padre ad apprendere dal figlio. E in questa circolarità si fonda quel legame (d’amore nella famiglia, di stima e di fiducia nella scuola) di sicurezza di cui il bambino e l’adolescente hanno bisogno per crescere e per imparare a vivere: l’educazione è insegnare e imparare a vivere. Tra le sue numerose pubblicazioni segnaliamo 'Lettera a un adolescente' (2004), 'Lettera a un insegnante' (2006) e i più recenti volumi 'La gioia di vivere. A piccoli passi verso la saggezza' (2017), 'La gioia di pensare. Elogio di un’arte dimenticata' (2017).
APERITIVO IN MUSICA
ore 20.10-22.00, Corte del Municipio di Bellinzona
CONFERENZE
CONFERENZA 2.
ore 9.00-10.15, Sala del Consiglio comunale
LA CURIOSITÀ TRA PASSIONE E DISTRAZIONE, NELL'EPOCA DELL'IMMEDIATEZZA
Fabio Merlini
La curiosità è un sentimento ambivalente: movente del desiderio di conoscere, imparare e scoprire, e al contempo ragione di distrazione, di futile chiacchiera. Ci sono state epoche in cui questa “passione” è stata esaltata, come fonte di apertura nei confronti del mondo, ed epoche in cui essa è stata condannata, come ragione di smarrimento e perdita di sé. Oggi, la curiosità fa troppo spesso rima con “morbosità”, alimentata com’è da un accesso pressoché illimitato alle persone, alle informazioni, alle immagini e offerte di ogni tipo. Ma cos’è esattamente la curiosità? Da dove deriva la spinta, che essa trasmette a chi ne fa l’esperienza, ad andare oltre se stesso? Su questo “oltre” occorre soffermarsi, poiché è proprio a partire dal suo significato più profondo che qualsiasi istituzione educativa dovrebbe iniziare a interrogarsi.
Fabio Merlini è direttore regionale della sede della Svizzera italiana dell’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale. Dal 2010 presiede la Fondazione Eranos. Ha insegnato filosofia della cultura ed epistemologia delle scienze umane all’Università di Losanna e in diverse altre Università. Con J. Derrida, P. Ricoeur, M. Crépon e altri, è co-autore del volume ‘La Philosophie au risque de la promesse’ (Parigi, 2004). Tra le sue pubblicazioni più recenti: ‘L’époque de la performance insignifiante. Réflexions sur la vie désorientée’ (Parigi 2011); ‘Schizotopies. Essai sur l’espace de la mobilisation’ (Parigi 2013). Per l’editore Bollati-Boringhieri è in corso di stampa il volume ‘L’estetica triste. Saggio sull’inospitalità del mondo’.
CONFERENZA 3.
ore 10.45-11.45, Sala del Consiglio comunale
EMPATIA E COOPERAZIONE
Fabrizio Butera
L’empatia è un sentimento che permette di comprendere il punto di vista degli altri e che genera atteggiamenti prosociali. Tuttavia, per dar luogo a questi effetti positivi, l’empatia deve essere stimolata all’interno di un contesto cooperativo. Un gran numero di ricerche ha mostrato i benefici per allievi e studenti dell’organizzazione del lavoro in classe con metodi basati sull’apprendimento cooperativo. In questo intervento verrà presentato un programma di ricerca che mette in evidenza i meccanismi e i valori che favoriscono una strutturazione efficace dell’apprendimento cooperativo, ma anche i meccanismi e i valori che lo rendono inefficace.
Fabrizio Butera è professore ordinario di psicologia sociale all’Università di Losanna. È stato presidente della European Association of Social Psychology e membro del Consiglio Nazionale della Ricerca del Fondo Nazionale svizzero per la Ricerca Scientifica. Le sue ricerche studiano i processi relazionali e motivazionali che intervengono nell’apprendimento, in particolare i conflitti e la cooperazione. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo ‘Psychologie sociale de la connaissance’ (con A. Quiamzade, G. Mugny, Collection Vies sociales, 2014).
CONFERENZA 4.
ore 14.00-15.00, Sala del Consiglio comunale
IL CORAGGIO DELLA FELICITÀ
Marina Valcarenghi
Perché per andare incontro alla felicità ci vuole coraggio? Prima di tutto perché non si è sicuri di incontrarla e può lasciare tanto dolore quando ci abbandona, e poi perché questa ricerca chiede di accettare la vita per quello che è e di accettare noi stessi e gli altri per quello che siamo. Non solo infatti non controlliamo il futuro, ma abitiamo un mondo che non è a nostra misura e inoltre non siamo perfetti. Alleggeriti dal rischio di onnipotenza, diventa possibile riconoscere le nostre personali priorità: quali valori, quali speranze, quali passioni, quali progetti, quali amori non sono negoziabili perché danno senso alla nostra esistenza? In questo riconoscimento di chi davvero siamo, si apre la strada verso la felicità; strada incerta e imprevedibile che chiede a chi la percorre di accettare i rischi del gioco. La felicità non è l’estasi e nemmeno l’appagamento, l’entusiasmo o la soddisfazione, è la sorpresa di scoprire quanto può essere meravigliosa la vita. È impossibile quindi insegnare la felicità, ma si può insegnare la strada che va verso di lei e i modi per riconoscerla in tempo quando la incontriamo. Questi diversi modi di stare al mondo saranno l’oggetto della conferenza.
Marina Valcarenghi vive e lavora a Milano. Fra le sue pubblicazioni di argomento psicoanalitico: 'Nel nome del padre' e 'Relazioni', tradotto in Germania e negli Stati Uniti (Tranchida); 'L'aggressività femminile', 'L'insicurezza', 'Ho paura di me – il comportamento sessuale violento', 'L'amore difficile', 'Mamma non farmi male', 'Il coraggio della felicità' (B. Mondadori); 'Senza te io non esisto – dialogo sulla dipendenza amorosa' (Rizzoli). Nel 1984 ha fondato e diretto a Milano con alcuni colleghi una scuola di specialità a orientamento junghiano, ed è stata vice presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia. Ha svolto corsi in Italia e all’estero e docenze alla Facoltà di Medicina dell’Università degli studi di Milano, alla facoltà di Psicologia dell’Università di Urbino e all’Università Bocconi di Milano. Ha introdotto per la prima volta in Italia la psicoanalisi in carcere nel 1994, lavorando per nove anni nel reparto di isolamento maschile del carcere di Opera (Milano) e per due anni nel carcere di Bollate (Milano).
CONFERENZA 5.
ore 15.30-16.30, Sala del Consiglio comunale
LA TENACIA
Stefano Ferrari
Verranno analizzate alcune tappe di un’avventura sportiva e soprattutto umana nella quale un gruppo di ragazzi cosiddetti “difficili”, emarginati da un contesto sportivo classico, tenta di costruire dal nulla e con grande tenacia una propria squadra di basket. Si vedrà cosa e chi ha messo a dura prova questa tenacia e come si è potuto rafforzarla. Si tenterà anche di delineare il “confine di lotta”, oltre il quale la tenacia non ha più ragione di essere, se non ridefinendo i propri obiettivi. L’argomento verrà affrontato visionando alcuni spezzoni del documentario “La squadra” (vincitore del premio del pubblico 2013 a Castellinaria).
Stefano Ferrari, dopo la maturità alla Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona, frequenta la scuola Magistrale di Locarno ottenendo la patente di maestro di scuola elementare. La passione per l’audiovisivo lo porta poi a inseguire il suo sogno. Lascia quindi l’insegnamento e viene assunto dalla Televisione svizzera di lingua italiana in qualità di collaboratore specializzato nell’ambito di trasmissioni per i bambini. Parallelamente prosegue la sua attività di studio critico della pubblicità realizzando diversi atelier con i giovani che sfoceranno nella pubblicazione del cofanetto multimediale 'Occhio alla pub', edito nel 2000 dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Canton Ticino. In televisione intraprende in seguito la formazione di regista. In qualità di filmmaker indipendente realizza spot pubblicitari sociali prodotti dal Dipartimento del Territorio del Canton Ticino. La sua formazione viene completata alla New York film Accademy con una specializzazione sulla realizzazione di fiction. Attualmente è regista per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, formatore presso il Dipartimento Formazione e Apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e regista indipendente.