Chiusure natalizie
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Quinta edizione
Bellinzona, 7- 8 ottobre 2022
Affetti, passioni, sentimenti, sensibilità, sensazioni, stati d’animo… sono molti e intercambiabili i termini usati per indicare le emozioni. Gli stoici della Roma antica le consideravano una malattia dello spirito. Jean-Jacques Rousseau un barometro dell’anima. Universali e atemporali per Charles Darwin, le emozioni diventano – per le più recenti correnti storiografiche e antropologiche – dei discorsi e delle costruzioni sociali e culturali.
Né puramente fisiologiche né esclusivamente psicologiche, le emozioni sono pensieri in azione. Un individuo che pensa è sempre un individuo emozionato. Lo suggeriva Jean Piaget sostenendo che non esistono processi cognitivi che non mettano in moto processi affettivi e viceversa. L’intelligenza – e per estensione l’educazione – non può allora essere concepita senza tenere conto della componente affettiva nella quale è immersa e che richiede alle comunità educanti cure e attenzioni costanti. Scegliendo le emozioni quale filo conduttore dell’edizione 2022, il Festival dell’educazione cercherà di indagare la natura e le influenze che affetti, passioni e stati d’animo hanno sul nostro relazionarci, sul nostro comportarci e, naturalmente, sul nostro modo di insegnare e di apprendere.
APERTURA
Spettacolo
ore 19.00-20.30, Teatro sociale
“L’AMACA DI DOMANI” – UNPLUGGED
CONSIDERAZIONI IN PUBBLICO ALLA PRESENZA DI UNA MUCCA
di e con Michele Serra, regia di Andrea Renzi
Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare?
Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo racconto teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente.
Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa.
Michele Serra racconta di sé e del mestiere fragile e faticoso dello scrittore cercando di dipanare la matassa delle proprie debolezze, delle proprie manie, delle proprie emozioni. Ma forse il vero bandolo, come per ogni cosa, è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.
Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. Scrive su “la Repubblica” e “L’Espresso”. Scrive per il teatro e ha scritto per la televisione. Ha fondato e diretto il settimanale satirico “Cuore”. Per Feltrinelli ha pubblicato, tra l’altro, Il nuovo che avanza (1989), Poetastro (1993), Il ragazzo mucca (1997), Canzoni politiche (2000), Cerimonie (2002), Gli sdraiati (2013), Ognuno potrebbe (2015), Il grande libro delle Amache (2017), La sinistra e altre parole strane (2017), Le cose che bruciano (2019) e Osso (2021, con le illustrazioni di Alessandro Sanna).
APERITIVO IN MUSICA
ore 20.45 Corte del Municipio di Bellinzona
CONFERENZE
CONFERENZA 1.
ore 9.00-10.15, Sala del Consiglio comunale
COME POSSONO LE EMOZIONI FACILITARE L’APPRENDIMENTO?
David Sander
La conferenza si concentrerà sui processi attraverso i quali le emozioni svolgono un ruolo positivo nell’apprendimento. Dopo una breve introduzione dedicata all’approccio componenziale alle emozioni, la conferenza affronterà tre dei modi in cui le emozioni facilitano l’apprendimento. In un primo tempo saranno descritti gli effetti delle emozioni sull’attenzione e sulla memoria e, di seguito, si approfondirà il funzionamento di due famiglie di emozioni che sono alla base dell’apprendimento: le emozioni di realizzazione e le emozioni epistemiche.
(La conferenza si terrà in francese).
David Sander è professore di Psicologia presso l’Università di Ginevra, dove dirige il Centre interfacultaire en sciences affectives (unige.ch/cisa). Dopo aver studiato matematica, psicologia e scienze cognitive a Parigi e a Lione, nel 2002 è entrato a far parte dell’Università di Ginevra per sviluppare la sua ricerca sulle emozioni e su come queste ultime modulino l’attenzione, la memoria, l’apprendimento e i processi decisionali.
CONFERENZA 2.
ore 10.45-11.45, Sala del Consiglio comunale
TESTA E CUORE. ALFABETIZZARE ED EDUCARE ALLE EMOZIONI
Giancarlo Visitilli
Se sbaglio, faccio. Se faccio, mi concedo l’esperienza dell’errore. Ho consapevolezza dell’errare se imparo a sentire ciò che è giusto, diversamente da ciò che non lo è. La scuola è, per eccellenza, il luogo dove imparo a sbagliare. Dovrebbe essere la casa dove concedersi il lusso dell’errore, per imparare a essere un ‘errante’, ma diverso rispetto a se non avessi intercettato quel luogo come posto in cui imparare a cadere, per risollevarmi irrobustito. Per imparare ho bisogno di star bene, di avere testa e cuore della giusta dimensione, perché siano i contenitori di emozioni, passioni, sentimenti e affetti: i ‘mattoni’ su cui viene a originarsi e a costituirsi l’identità della persona.
Perciò, urge una messa a sistema di una cultura che promuova e incentivi le risorse emotive dei singoli soggetti, attraverso interventi di alfabetizzazione emotiva, fondati sulla combinazione di mente e cuore e che ricorrano, ad esempio, al cinema, al teatro, alla musica e all’arte: gli strumenti didattici per educare al Sentire.
Giancarlo Visitilli vive e lavora a Bari. Insegna Lettere in un liceo e si occupa di sociale. Ha fondato la cooperativa sociale I bambini di Truffaut, che cura bambine, bambini e adolescenti disagiati. Con la stessa organizza e dirige il Festival Cinema&Letteratura Del Racconto, il Film. Ghostwriter per cantautori e scrittore, da anni giornalista e critico cinematografico (la Repubblica), attualmente collabora con il Corriere del Mezzogiorno. Ha pubblicato E la felicità, prof? (Einaudi, 2012), diventato uno spettacolo teatrale; La pelle in cui abito (Laterza, 2019); È bravo ma potrebbe fare di più. Ha le capacità ma non le sfrutta (Progedit, 2021). Una storia sbagliata (LiberAria, 2022) è il suo primo romanzo, in uscita a ottobre.
CONFERENZA 3.
ore 14.00-15.00, Sala del Consiglio comunale
MACCHINE, INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED EMOZIONI
Luca Maria Gambardella
Il dibattito sull’intelligenza artificiale ci insegue e ci appassiona da molti anni. Da una parte Isaac Asimov (1920-1992), 2001: Odissea nello spazio (Stanley Kubrick, 1968), Her (Spike Jonze, 2013) ci hanno raccontato di macchine con sembianze e sentimenti umani. Dall’altra, a partire dal matematico Alan Turing (1912-1954), e grazie a filosofi come Daniel Dennet (1942) e John Searle (1932), il dibattito sulla possibilità delle macchine di provare emozioni è ormai da tempo aperto, interessante ed intrigante. Alcuni filosofi affermano che l’intelligenza artificiale non sia possibile nemmeno da punto di vista teorico, mentre altri contraddicono questa ipotesi. Ma come stanno le cose attualmente? Ha ancora senso fare riferimento al Test di Turing (anni Cinquanta) sull’intelligenza delle macchine che nessuna macchina ha mai superato?
Nell’intervento affronteremo questi temi partendo dal recente comunicato di Google (2021) che informava di aver licenziato l’ingegnere impegnato nel progetto LaMDa (Language Model for Dialogue Application) perché aveva pubblicamente definito l’Intelligenza Artificiale da lui progettata come ‘senziente’ e il suo modello linguistico tale da poter benissimo avere un’anima. Nel descriverlo, gli ha dato anche un’età, 7 o 8 anni.
Luca Maria Gambardella consegue laurea e dottorato in informatica, sviluppando un forte interesse per l’intelligenza artificiale. A Lugano è professore ordinario della Facoltà di Informatica dell’USI, dove dirige il Master di Intelligenza Artificiale ed è Prorettore all’Innovazione e Relazioni Aziendali. Nel 2021 è stato inserito da Stanford University tra il 2% dei migliori scienziati al mondo in tutte le discipline. In campo artistico realizza opere d’arte digitali (ad esempio NeuralRope#1, del 2019, co-realizzato nel tunnel pedonale di Lugano-Besso). Scrive romanzi: Il suono dell’alba (La Feluca, 2019) è la sua ultima produzione.
CONFERENZA 4.
ore 15.30-16.30, Sala del Consiglio comunale
ADOLESCENTI: CIASCUNO CRESCE SOLO SE SOGNATO
Rosy Nardone
“Qual è il tuo sogno?” chiedeva Danilo Dolci – sociologo, poeta, educatore, attivista nonviolento – al termine dei circle time che organizzava con i giovani siciliani nella ferma convinzione che è possibile crescere e cambiare la realtà quando si prende coscienza delle proprie capacità, dei propri desideri ed emozioni, e delle proprie risorse. Ma anche, e soprattutto, se c’è qualcuno che, con te, aspetta il tuo divenire, aiutandoti ad immaginare te stesso e gli altri come ancora non sono. Riconoscimento e auto-riconoscimento interagiscono in una stretta dinamica in cui l’educazione ha un ruolo fondamentale per costruire quella capacità di guardare in prospettiva, attraversando domande che spesso procurano vertigini emotive nel relazionarsi con il mondo. L’adolescente come acrobata sul filo: alla ricerca di stabilità e di nuovi equilibri; alla scoperta del “non noto” rompendo il “ricatto del presente”, di-svelando stereotipi e pregiudizi. Per riuscire ad andare oltre l’apparente, l’adolescente ha bisogno di adulti che sappiano vederlo oltre le etichette.
Rosy Nardone è ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna. È membro del consiglio scientifico del Centro di ricerca su Media e Tecnologie (CeMET), coordinatrice dell’area “Digital Citizenship Education: tecnologie, media e partecipazione” del consiglio scientifico del Centro Studi sul Genere e l’Educazione (CSGE) e del collegio scientifico del Centro di ricerca educativa su cittadinanze, innovazione sociale e accessibilità culturale (CISAC), sempre dell’Università di Bologna. Tra i suoi principali interessi ed esperienze di ricerca possono essere citati: le applicazioni TIC nei contesti educativi tra scuola ed extrascuola; le tecnologie in famiglia e del quotidiano infantile e degli adolescenti; i videogiochi nei processi socio-educativi e di apprendimento; media education; new media literacy; l’educazione alla cittadinanza globale e digitale; le nuove tecnologie e gli ambienti educativi inclusivi; le prospettive di genere nei processi socio-educativi; l’educazione, il territorio e la partecipazione giovanile.