Misure di protezione per minori e adulti
Il diritto di protezione dei minori interviene quando il bene e i bisogni di sviluppo di questi ultimi non sono adeguatamente rispettati dalle persone adulte che ne sono responsabili. Il diritto di protezione degli adulti interviene invece a salvaguardia delle persone che si trovano in uno stato di debolezza.
Misure di protezione per adulti
Quando interviene il diritto di protezione degli adulti?
Il diritto di protezione degli adulti interviene a salvaguardia delle persone che si trovano in uno stato di debolezza.
Quali sono le misure di protezione per gli adulti?
Il Codice civile prevede delle misure che vanno dalla rappresentanza in caso di incapacità di discernimento alla restrizione della libertà di movimento, dalle misure precauzionali personali alle diverse forme di curatela.
Quali tipi di curatela esistono?
Esistono diverse forme di curatela in base ai bisogni della persona interessata.
- Curatela di sostegno: è la misura meno incisiva, per cui il curatore “consiglia” e la persona interessata è responsabile di ogni atto.
- Curatela di rappresentanza: il curatore può compiere determinati atti a favore della persona interessata (contratti, rapporti con enti e servizi) quando l’Autorità limita l’esercizio dei diritti civili.
- Curatela di cooperazione: per ogni decisione da prendere, curatore e persona interessata devono essere concordi.
- Curatela generale: viene decisa quando altre misure di curatela (anche combinate) non appaiono sufficienti ed è necessario che il curatore agisca per conto della persona, in tutti gli ambiti di vita. In questo caso la persona è limitata nell’esercizio dei diritti civili.
Quando può essere richiesta una curatela?
L’Autorità regionale di protezione (ARP) istituisce una curatela, su domanda dell’interessato o su richiesta di terzi, se una persona maggiorenne non è in grado di provvedere ai propri interessi a causa di uno stato di debolezza (disagio psichico, disabilità mentale, incapacità di discernimento).
Di cosa si occupa il curatore?
La figura del curatore, in collaborazione con la rete degli enti e dei servizi presenti sul territorio, ha l’obiettivo principale di sostenere e salvaguardare il benessere personale, morale, patrimoniale e le relazioni giuridiche della persona, assicurandole la protezione nei vari ambiti di vita e agendo secondo i principi di sussidiarietà e di proporzionalità. L’intento è di favorire il più possibile la sua autodeterminazione attraverso interventi di supporto e di rappresentanza, nel suo interesse.
Chi può assumere le curatele decretate dall’autorità?
L’esecuzione dei mandati di curatela può essere affidata a operatori professionisti (cantonali appartenenti all’Ufficio dell’aiuto e della protezione UAP, oppure comunali o privati) come pure a volontari (parenti, conoscenti, ecc.).
Chi diventa curatore?
Per essere scelto, un curatore deve essere idoneo dal profilo personale e delle competenze ad adempiere i compiti previsti, deve disporre del tempo necessario e deve svolgere personalmente l’attività.
L’interessato può proporre quale curatore una persona di sua fiducia; l’Autorità di protezione, dopo approfondimento e tenendo conto della complessità del caso, valuta l’assegnazione della misura a un privato o a un professionista. L’autorità di protezione accoglie la proposta di una persona di fiducia già conosciuta (es. un parente) se questa è ritenuta idonea e disposta a investirsi dell’esecuzione della misura.
Può essere nominato curatore/tutore soltanto chi abbia dato il suo accordo.
L’autorità di protezione si adopera affinché al curatore/tutore siano forniti l’istruzione, la consulenza e il sostegno necessari.
Che cosa caratterizza il curatore dell’Ufficio dell’aiuto e della protezione?
Il Settore curatele e tutele dell’UAP assume mandati di protezione a favore di minorenni e adulti. Per gli adulti, in base al principio di sussidiarietà, si occupa delle seguenti situazioni:
- problemi di dipendenza grave (droghe pesanti, dipendenze non stabilizzate e/o senza adesione al trattamento);
- malattie psichiche gravi e non stabilizzate;
- problemi di ordine sociale e sanitario il cui trattamento implica l’intervento di reti multidisciplinari;
- problemi comportamentali;
- gravi situazioni conflittuali in famiglia;
- persone che danno prova di ostruzione attiva contro l’assistenza messa in atto;
- assenza di rete e marginalizzazione.
Il curatore dell’UAP:
- ha una formazione terziaria in ambito sociale;
- è assunto attraverso un concorso pubblico e integrato in un servizio cantonale di curatori professionisti con figure di supporto;
- si occupa sia di minorenni sia di maggiorenni e opera all’interno di reti professionali.
Basi legali
- 210 Codice civile Svizzero (CSS) del 10 dicembre 1907
- 220 Legge federale di complemento del Codice civile svizzero (Libro quinto: Diritto delle obbligazioni) del 30 marzo 1911
- 211.223.11 Ordinanza sull’amministrazione di beni nell’ambito di una curatela o di una tutela (OABCT) del 4 luglio 2012
- 213.100 Legge sull’organizzazione e la procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto dell’8 marzo 1999
- 213.110 Regolamento della legge sull’organizzazione e la procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto (ROPMA) del 29 novembre 2000
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