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Misurazioni ghiacciai

In Ticino le misure sistematiche iniziarono nel 1892 sui Ghiacciai del Corno e del Basodino a cui fecero seguito il ghiacciaio del Cavagnoli (1893) e il Vadrecc di Bresciana (1896); nel secolo scorso si inserirono nei rilievi il Ghiacciaio di Val Torta nel 1970, il Ghiacciaio di Valleggia (1971) e il Ghiacciaio Grande di Croslina (1989).

L’ultimo preso in considerazione è il Vadrecc di Camadra misurato per la prima volta nel 2005.

Le serie più lunghe e complete riguardano il Ghiacciaio del Basodino e il Vadrecc di Bresciana.

Negli archivi esistono documenti che riguardano i rilievi di altri 3 ghiacciai: il Ghiacciaio del Pizzo Rotondo parte Sud, misurato dal 1895 al 1925, il Ghiacciaio di Lucendro, misurato dal 1895 al 1911 e il Ghiacciaio del Sasso Nero misurato dal 1860 al 1905.

Non sono note le ragioni che hanno causato l’interruzione delle misure, mentre non sorprende che per le misurazioni fossero stati scelti i Ghiacciai del Pizzo Rotondo e di Lucendro, ben visibili e facilmente accessibili.

E’ curioso, e al riguardo non sono state trovate spiegazioni, che già nel 1860, ben prima d’iniziare le misure sistematiche sul Ghiacciaio del Rodano, fossero già iniziate le misure al Sasso Nero.

Si tratta di un ghiacciaio di piccole dimensioni, situato a Nord del Pizzo del Ghiacciaio del Sasso Nero (2’841,7 m s.l.m., coord. 685200 - 145000), con un accesso che ai tempi doveva esser molto lungo, attraverso la Valle di Peccia oppure dalla Valle Bedretto passando per il Naret.

Da notare che la presenza di questo ghiacciaio è documentata nella Guida delle Alpi ticinesi del CAS del 1932 che descrive una salita al Pizzo “per il ghiacciaio” e che la Guida delle Alpi ticinesi del CAS 1992 segnala ancora la presenza di “modeste glaciazioni”.

In tutta la Svizzera, dal 1893 le misurazioni sono di competenza dei Servizi forestali cantonali per la loro presenza capillare nel territorio e le conoscenze di misurazioni, cartografia e topografia.

In Ticino, fino agli anni ottanta, le misurazioni sono state effettuate dagli ingegneri e dai forestali che si sono succeduti nei Circondari della Valle Maggia, della Leventina e della Valle di Blenio.

Successivamente il lavoro è stato centralizzato nell'Ufficio dei pericoli naturali, degli incendi e dei progetti (UPIP) della Sezione forestale.