La scuola che verrà - Idee per una riforma tra continuità e innovazione - page 20

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compiti o attività, utilizzando diverse metodologie di insegnamento, di
gestione della classe, diversificandole e tenendo conto, anche in questo
caso, della eterogeneità degli allievi.
Un esempio è quello dei raggruppamenti flessibili attraverso i quali il do-
cente può rivolgersi agli allievi individualmente o in gruppi in base ai loro
interessi, ai punti forti o deboli, al livello di conoscenze e competenze, ai
ritmi di lavoro, agli stili di apprendimento e allemodalità preferite.
A questo riguardo va sbarazzato il campo da un equivoco che da sem-
pre si annida attorno alla differenziazione. Per differenziare è importante
conoscere gli allievi, i loro interessi e le modalità attraverso le quali rie-
scono ad apprendere particolarmente bene. Questo però non significa
in nessun caso che un allievo debba poi essere confinato nel suo “stile”
personale. Certo, è utile sapere che qualcuno lavora meglio in gruppo
che individualmente, che è maggiormente favorito da una determinata
modalità più visiva che uditiva, per offrire le relative opportunità di ap-
prendimento. È però proprio questa consapevolezza che deve portare
l’insegnante anche ad accompagnare l’alunno verso altremodalità di ap-
prendimento, aiutandolo quindi ad allargare i propri orizzonti su diversi
piani di lavoro. Evidentemente, per raggiungere tali obiettivi, lo sviluppo
della professionalità degli insegnanti è un elemento chiave.
c.Condizioni di apprendimento
Oltre agli approcci didattici, le lezioni possono essere differenziate anche su
altri piani, come adesempio il tempomesso adisposizione, i tipi di compito,
le risorsemateriali utilizzabili, lemodalità di produzionedelle risposte.
d.Profilo dell’allievo e della classe
La pedagogia differenziata può essere utilmente sostenuta dall’uso di un
profilo della classe e di un profilo dell’allievo, che consentano una pia-
nificazione mirata delle attività di insegnamento. Oltre a fornire indica-
zioni importanti per il docente, le informazioni contenute in entrambi
i profili possono diventare uno strumento fondamentale in occasione
delle transizioni durante il percorso scolastico. Il passaggio dei profili da
un insegnante all’altro, accompagnato da un colloquio esplicativo tra i
docenti, faciliterebbe infatti la trasmissione delle informazioni evitando
incomprensioni e perdite di tempo. Non bisogna dimenticare che nella
scuola elementare un primo passo in questo senso è già stato effettuato
tramite l’introduzione della cartella dell’allievo. Si immagina di partire da
questo supporto, adattandolo alle esigenze ed estendendolo anche alla
scuolamedia.
Ilprofilodell’allievo
vieneallestitopartendodaunavalutazionediagno-
stica all’inizio dell’anno scolastico ed è costantemente aggiornato in base
alle informazioni raccolte attraverso la valutazione formativa e i colloqui
Introduzionedel
profilodell’allievo
edel profilo
della classe
come supporto alla
pedagogia differenziata
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