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Seconda Fase

Nella seconda fase di lavoro ai gruppi è stato chiesto di individuare, per ciascuna delle tre dimensioni (democrazia, governance, impegno comunitario), lo scenario futuro «migliore» e quello «peggiore». Al termine dell’esercizio, i gruppi hanno potuto condividere le loro opinioni con gli altri partecipanti. Di seguito sono riportati alcuni degli elementi emersi durante la sessione in plenaria.

Democrazia

Nello scenario migliore la democrazia ticinese nel 2040 sarà caratterizzata da un cambiamento culturale: sebbene la delega delle decisioni ai politici non potrà essere abbandonata, è ipotizzabile che si assisterà a una partecipazione accresciuta della popolazione alle decisioni, per mezzo di modelli diversi di democrazia diretta. In futuro, oltre a essere più deliberativo e partecipativo, si auspica che il nostro sistema politico possa essere anche più inclusivo, aperto, flessibile e trasparente.

Nello scenario peggiore, invece, la cittadinanza sarà inattiva e si accentuerà l’attuale sbilanciamento tra doveri e diritti, a favore dei secondi. Il disinteresse della popolazione verso la cosa pubblica sarà accompagnato da polarizzazione politica e «chiusura» degli attori politici. 

Governance

Nel più favorevole scenario, la governance del Cantone sarà caratterizzata da ruoli chiari tra organi politici (Esecutivo e Legislativo), azioni coordinate, regole e procedure semplificate, migliore comunicazione ecc. 

Nello scenario peggiore, invece, a regnare saranno la gestione per dipartimenti, la staticità, la polarizzazione e l’assenza di priorità nelle politiche pubbliche.

Impegno comunitario

Nello scenario futuro positivo, la responsabilità sociale sarà condivisa, in un contesto segnato da una ampia diffusione della cultura del volontariato. Sarà possibile conciliare maggiormente impegno civico con lavoro e vita privata, l’associazionismo sarà più aperto e democratico e saprà accogliere anche volontari «fluidi».

Nello scenario peggiore, a prevalere saranno invece individualismo e mancanza di solidarietà, che potrebbero portare a una drastica riduzione dell’impegno civico e del volontariato. Un altro pericolo è rappresentato dal dilagare della remunerazione nel volontariato, che potrebbe svuotarlo di significato.