Specie forestali autoctone
La produzione di piantine varia negli anni; all'inizio le specie più utilizzate erano aceri di monte, tigli, frassini, querce, ciliegi ma soprattutto resinose come abete rosso e bianco, pino silvestre, pino mugo e pino cembro.
Tutte piante autoctone con l’aggiunta poi d’alcune "naturalizzazioni" di spicco, come la quercia americana, la douglasia ed il larice giapponese.
Con la realizzazione dei lavori autostradali, verso il 1975, si è aggiunta la produzione d’arbusti; l’introduzione di nuove specie d’arbusti autoctoni è sicuramente stata una scelta pagante, come del resto, l’ampliata gamma di salici riprodotti da talea.
Ad oggi presso il vivaio forestale si raccolgono e riproducono buona parte delle specie di alberi ed arbusti selvatici autoctoni e si adopera per aggiungerne ancora.
Oltre a specie forestali autoctone negli anni si sono aggiunti alberi ornamentali che completano l’assortimento aggiungendo faggi rossi, aceri rossi, liriodendri o liquidambar, gingko, tuia, ... o arbusti ornamentali come ibisco, forsitia, wegelia, photina, laurocerasi, ligustri, ...
Non tutte le specie sono sempre disponibili, può succedere infatti che determinate specie non producano semi vitali anche per più anni o che le semine non germino correttamente, o che qualche parassita o animale selvatico danneggi la produzione.