Piante invasive (neofite)
Le neofite invasive sono piante alloctone invasive introdotte accidentalmente o deliberatamente in Europa dopo il 1492, che sono in grado di colonizzare rapidamente e formare popolazioni estese. Esse sono originarie da tutte le parti del mondo, Europa compresa e si diffondono percorrendo un’infinità di vie diverse. L’alleato principale della diffusione è l’essere umano, che trasporta semi, cibo, specie di piante ornamentali per i giardini e crea habitat idonei per le specie (sistema urbano, infrastrutture di trasporti come i binari della ferrovia e via dicendo). Le specie invasive alloctone si diffondono sotto forma di semi o frammenti di piante come rizomi, bulbi, gemme o stoloni o tramite pollini.
Le conseguenze negative da ricondurre alle specie invasive sono da un lato la messa in pericolo della biodiversità e dall’altro il pericolo per la salute dell’essere umano o dell’ambiente.
L'Ambrosia a foglia di Artemisia, ad esempio, può provocare delle allergie a livello respiratorio, oculare e cutaneo. E’ il polline di questa pianta a provocare reazioni anche forti in persone allergiche.
Alla stessa stregua anche il Panace di Mantegazzi può causare infiammazioni cutanee. La pianta contiene infatti furanocumarine fototossiche che, per semplice contatto e sotto l’influsso dell’irraggiamento solare, possono provocare bolle e scottature sulla pelle che si rimarginano solo lentamente.