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Monitoraggio: docenti

Per il docente il monitoraggio prevede due disposizioni complementari. La prima - di tipo quantitativo - è riferita al numero minimo di giornate di attività di formazione continua che è tenuto a svolgere nel corso di un ciclo formativo di quattro anni. La seconda prevede invece la messa in atto da parte del docente di un’autovalutazione qualitativa del percorso formativo svolto.

Quantitativo minimo di giornate di formazione continua

La legge sulla formazione continua dei docenti (LFCD) attribuisce al docente, indipendentemente dal grado di occupazione, la responsabilità di svolgere un quantitativo minimo di attività di formazione continua nel corso di un ciclo formativo di quattro anni (LFCD, art. 4, cpv. 1):

  • il regolamento sulla formazione continua dei docenti (RFCD) fissa il quantitativo minimo a otto giornate (RFCD, art. 5, cpv. 1);
  • il ciclo formativo di quattro anni decorre dalla data d’inizio dell’attività del docente e tiene conto di eventuali periodi di assenza o di congedo autorizzati. Per i docenti già attivi al momento dell’introduzione della LFCD il ciclo formativo di quattro anni è iniziato con l’anno scolastico 2015/16.

All’interno del computo si inseriscono le attività di formazione a carattere obbligatorio proposte dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), così come quelle facoltative. Previo riconoscimento da parte delle sezioni dell’insegnamento o della formazione, possono essere incluse anche delle attività liberamente scelte dal docente. Riguardo al quantitativo minimo valgono le disposizioni seguenti:

  • il quantitativo minimo si compone delle attività di formazione che il Cantone, rispettivamente il Dipartimento attraverso le sue sezioni dichiara come obbligatorie;
  • rientrano nel quantitativo minimo anche quelle attività di formazione continua proposte dal Cantone, rispettivamente dal Dipartimento attraverso le sue sezioni, ma che hanno carattere facoltativo;
  • il docente - o gruppi di docenti, gruppi di materia, istituti, ecc. - possono richiedere di far riconoscere all’interno del quantitativo minimo attività di formazione continua scelte liberamente (al di fuori quindi di quelle obbligatorie e di quelle facoltative proposte dal Dipartimento);
  • il riconoscimento di quest’ultime è vincolato alla valutazione delle sezioni dell’insegnamento o della formazione circa l’interesse professionale dell’attività e tenendo conto del principio di una diversificazione degli ambiti e dei percorsi formativi;
  • nel caso il Dipartimento, nel corso di un ciclo formativo di quattro anni, proponga otto (o più) giornate di formazione continua obbligatoria, il docente può richiedere di includere nel quantitativo minimo due giornate supplementari a sua scelta.

Rapporto di fine ciclo

La seconda misura di monitoraggio concerne la documentazione delle attività di formazione continua svolte dal docente. Il docente documenta nel corso del quadriennio le proprie attività di formazione continua e indica, a conclusione del rapporto le aspettative riferite al ciclo successivo. Il bilancio svolto dal docente al momento della stesura del rapporto rappresenta un’occasione di sviluppo e di crescita e la sua consegna offre un momento di confronto con i rispettivi quadri scolastici. 

a) Disposizioni

  • il rapporto è redatto all’indirizzo delle persone di riferimento definite dalle sezioni (LFCD, art. 4, cpv. 3);
  • il rapporto (su richiesta del docente o dei destinatari del rapporto) può essere oggetto di un colloquio e può coinvolgere altre figure di riferimento (RFCD, art. 6, cpv. 2); i contenuti del colloquio sono riassunti in un breve rendiconto redatto dalla figura di riferimento all’indirizzo della sezione competente;

b) Contenuto del rapporto

In termini retrospettivi il rapporto espone:

  • una sintesi del percorso di formazione continua effettuato nel corso degli ultimi quattro anni che elenca le attività svolte (obbligatorie, facoltative, e personali se ritenuto necessario) e presenta una valutazione delle stesse, rispettivamente dell’influsso avuto sulla pratica professionale del docente (in termini pedagogici-didattici-metodologici, disciplinari e di sviluppo personale e sociale);

In termini prospettivi il rapporto espone:

  • una sintesi delle intenzioni del docente in ambito formativo per i prossimi quattro anni che espone i bisogni, gli obiettivi e le attività di formazione in corso che continueranno durante il nuovo ciclo formativo.